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Niente insonnia per gli amanti di smarthphone e tablet di sera, ma solo dopo sei ore di luce

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Buone notizie per gli amanti di smarthphone e tablet in orario serale, spesso giovanissimi: l’utilizzo, limitato a due ore, non creerebbe problemi di sonno.

La teoria, che contraddice quanto si è pensato sino ad oggi, emerge da uno studio su un piccolo campione di studenti condotto dalla Uppsala University, in Svezia, pubblicato su Sleep Medicine. Gli studiosi hanno preso in esame 14 ragazze e ragazzi, osservando gli effetti sul sonno dell’utilizzo di tablet e smarthphone di sera dopo una giornata in cui vi era stata sufficiente esposizione alla luce solare. Alcuni partecipanti allo studio sono stati lasciati liberi di utilizzare i dispositivi elettronici per due ore, dalle 21 alle 23, leggendo un romanzo mentre altri hanno fatto la stessa cosa con un libro cartaceo.

Qualità e quantità del sonno sono stati rilevati con un esame detto polisonnografia e come spiega l’autrice dello studio, Frida Rångtell, “la scoperta principale è stata che dopo un’esposizione adeguata alla luce del giorno l’uso di sera di un tablet retroilluminato per due ore non ha influenzato il sonno in giovani studenti sani”.

C’è però un vincolo, non proprio marginale, per evitare che il sonno venga disturbato: l’amante di smarthphone e tablet  deve anche necessariamente esporsi alla luce solare durante il giorno, per circa sei ore e mezza. E ciò può avvenire anche non necessariamente in modo diretto. È questa infatti l’arma in più per contrastare gli effetti nocivi delle emissioni luminose degli schermi dei dispositivi elettronici, che sono nemiche del sonno.

Si tratta di indicazioni non marginali, soprattutto per i giovani che sempre più spesso fanno le ore “piccole” utilizzando le nuove tecnologie on line. Il messaggio appare chiaro: fatelo con moderazione, e soprattutto, dopo una giornata trascorsa al di fuori degli ambienti chiusi.

 

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