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No a smartphone ai bambini, Crepet: “Lo Stato può dire a un preside cosa fare o non fare. Ai genitori no, sarebbe mostruoso”

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Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è intervenuto ancora una volta in merito agli smartphone e all’uso dei dispositivi digitali da parte dei più piccoli, spesso con il consenso dei genitori. Ecco le sue parole, ai microfoni de La Nuova Sardegna.

Intelligenza artificiale, le parole di Crepet

“L’ex numero due di Open Ai ha detto che entro l’estate 2027 l’intelligenza artificiale sarà notevolmente superiore a quella umana. Io non vorrei essere distopico, passare per l’Orwell dell’ultima ora, ma non me la sento di ignorare quanto da lui detto. L’alternativa è fare una sorta di rivoluzione, andando alla riscoperta dei valori. A partire da quelli educativi”, ha esordito.

E, sugli smartphone: “Qualche giorno fa la Francia ha approvato una legge che vieta i telefonini fino alla terza media. Che lei sia d’accordo o meno al governo francese non gliene frega niente. Una legge contro il progresso? Uno sgambetto a Trump? Nulla di tutto questo. Ricerche su ricerche hanno stabilito che i bambini che non usano i telefoni aumentano la loro capacità di memoria, di concentrazione, di creatività. E allora: perché dobbiamo essere così perversi a non volerlo? Uno Stato non può dire a un genitore come comportarsi, sarebbe mostruoso, ma può dire a un preside cosa fare o non fare. E dunque, come Stato, se ho una idea l’approvo e la metto in pratica”.

Adolescence“, Crepet l’ha vista

Crepet ha detto di aver visto la serie tv Netflix “Adolescence“, al contrario di quanto aveva annunciato: “Sì e mi ha fatto un effetto doppio. Non è il mio campo giudicare la serie dal punto di vista cinematografico, che comunque in questo caso parliamo di qualità eccelsa, attori bravissimi, compreso il bambino. Ma il punto è un altro. Diamo per scontato, e questa serie ne dà la certezza, che l’adolescenza inizi a 13 anni o forse è già iniziata prima. Ne siamo sicuri? Io ci andrei cauto. Quando avevo 12 anni andavo a fare acquisti con mia madre, non me ne andavo in giro per la città. Oggi purtroppo vediamo ragazzine e ragazzini ubriachi fino ad andare al pronto soccorso in coma etilico. Ebbene, questo successo planetario ha decretato che l’adolescenza inizia a 12 anni, ma su questo ho forti dubbi”.