
La Commissione incaricata della redazione del nuovo testo delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione ha terminato i lavori di redazione della bozza di documento.
Al via la fase di consultazione
La pubblicazione del documento è finalizzata ad avviare nei prossimi giorni la fase di consultazione che la stessa Commissione effettuerà mediante incontri con le associazioni professionali e disciplinari, con le associazioni dei genitori e degli studenti e con le organizzazioni sindacali della scuola.
Il confronto sarà utile per avviare l’iter formale di adozione delle Nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione che andranno a sostituire dall’anno scolastico 2026/2027 quelle adottate nel novembre 2012.
La premessa
La Premessa culturale generale delle Nuove Indicazioni trae origine dai percorsi formativi ordinamentali scolastici attuali. Questa premessa pone al centro la persona, rifacendosi ai principi della Costituzione che concepisce lo Stato per l’uomo e non viceversa, come sottolineato dal costituente Giorgio La Pira.
Di conseguenza, la scuola, in quanto scuola costituzionale, focalizza le proprie azioni sulle persone degli allievi e ne promuove i talenti attraverso una formazione integrale e armonica di tutte le dimensioni: cognitive, affettive, relazionali, corporee, estetiche, etiche, spirituali.
In sintesi, la Premessa culturale generale delle Nuove Indicazioni sottolinea la centralità della persona dell’allievo nel sistema scolastico, ispirandosi ai principi costituzionali e mirando a uno sviluppo completo e bilanciato di tutte le sue facoltà.
I campi di esperienza
Le Nuove Indicazioni delineano diversi campi di esperienza per la scuola dell’infanzia e le discipline per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.
Per la scuola dell’infanzia, i campi di esperienza sono:
- ‘Il corpo e il movimento’
- ‘Immagini, suoni e colori’
- ‘I discorsi e le parole’
- ‘La conoscenza del mondo’
- ‘Il sé e l’altro’
Questi campi di esperienza sono pensati per indicare gli “ambiti del fare e dell’agire del bambino e della bambina” e i “settori specifici ed individuabili di competenza” nella scuola dell’infanzia. Essi concorrono alla realizzazione del curricolo quotidiano, inteso come integrazione tra saperi e competenze sociali.
Per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, l’organizzazione degli apprendimenti avviene per discipline. Alcune delle discipline menzionate sono:
- Italiano
- Latino per l’educazione linguistica (LEL)
- Lingua Inglese
- Matematica
- Scienze
- Storia
- Geografia
- Arte e immagine
- Musica
- Educazione fisica
- Tecnologia
- Educazione civica
- Religione cattolica (con riferimento agli accordi concordatari)
Le Nuove Indicazioni nazionali fissano gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici di apprendimento e le relative competenze di uscita degli allievi per ciascun campo di esperienza (nella scuola dell’infanzia) e per ciascuna disciplina (nella scuola primaria e secondaria di primo grado).
Inoltre, il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento le otto competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea:
- Competenza alfabetica funzionale
- Competenza multilinguistica
- Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
- Competenza digitale
- Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
- Competenza in materia di cittadinanza
- Competenza imprenditoriale
- Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Queste competenze chiave sono integrate nel curricolo sia come oggetto di attività didattica (come i ‘traguardi di sviluppo delle competenze’ per il primo ciclo) che nei profili degli studenti. Il “Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione” descrive le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza che gli studenti dovrebbero possedere al termine del primo ciclo.
Molto interessante il capitolo sulla letteratura, di cui riportiamo uno stralcio:
Letteratura nella scuola primaria
“Per fare in modo che gli studenti imparino a leggere e a scrivere correttamente non occorre affidarsi soltanto a testi meramente strumentali. La letteratura per l’infanzia offre un ampio repertorio di possibilità: da questi testi semplici ma integralmente letterari gli studenti possono trarre ispirazione per scrivere a loro volta: e potranno essere testi creativi oppure testi nei quali si descrivono le proprie idee, sentimenti, esperienze. Saranno testi in prosa e testi in verso – forme elementari di poesia come gli slogan, le filastrocche, gli scioglilingua, gli haiku, le canzoni. Ma potrà anche essere ‘poesia da grandi’, purché comprensibile a studenti molto giovani: non mancano testi di Saba o Valeri o Gozzano o Govoni o Pascoli o Penna o Lamarque che possano anche essere letti da loro, con la mediazione dell’insegnante, e anche ogni tanto imparati a memoria perché se ne apprezzino il ritmo, la musicalità.
Perché gli studenti si familiarizzino con la lettura, è opportuno che l’insegnante incoraggi alla lettura integrale di almeno due brevi libri l’anno, eventualmente in parte letti in classe o nella biblioteca scolastica, organizzando a lettura finita una discussione collettiva, anche aiutandosi con immagini e brevi filmati, ed evitando invece forme coercitive di rielaborazione scritta o ‘scheda’. La lettura integrale deve sviluppare negli studenti l’allenamento alla lettura di testi lunghi e, soprattutto, la curiosità di vedere come va a finire la storia (una curiosità che evapora nella lettura antologica). In quest’ottica, sono strumenti ideali la fiaba, il fumetto, il racconto lungo, il romanzo breve o lungo di avventura o di magia (da Zanna Bianca a Harry Potter).
Per far sì che vengano acquisiti i primi strumenti di analisi del testo, l’insegnante proporrà la lettura di brevi testi a piccoli gruppi di studenti, avviando poi una discussione sugli aspetti del testo (inclusi il ritmo, la musicalità, le rime nella poesia) che stimolano la riflessione, che piacciono di più, che evocano altre immagini o situazioni familiari agli studenti, o che viceversa creano incertezza o difficoltà, aprendosi a diverse possibilità di interpretazione. Il confronto tra i gruppi avrà anche una specifica funzione inclusiva, incoraggiando il cooperative learning e il superamento delle difficoltà grazie all’aiuto degli altri”.
Letteratura nella secondaria di primo grado
“Nella scuola secondaria di primo grado l’impegno principale seguita ad essere quello che era nella scuola primaria: affinare le capacità di lettura e di scrittura; in più, imparare a valutare la qualità di un testo, e a distinguere tra testi letterari e non letterari.
È opportuno leggere insieme agli studenti, in classe, ad alta voce, e far leggere loro a casa testi di buona qualità, sia che si tratti di testi argomentativi sia che si tratti di testi creativi. L’epica classica, convenientemente semplificata (Omero più di Virgilio); la mitologia greca e orientale; le saghe nordiche; ma anche, se piacciono, i romanzi cavallereschi medievali e rinascimentali, dal ciclo di re Artù al Furioso di Ariosto, per esempio, incoraggiando sempre il confronto con la loro resa teatrale, cinematografica, televisiva, fumettistica.
Oltre alle antologie scolastiche, vari siti di associazioni culturali propongono testi adatti al pubblico degli adolescenti, anche prelevati dal repertorio del graphic novel e della narrativa young adult. Ma i classici moderni, letti integralmente in classe o a casa, sono sempre una buona opzione: Pinocchio, L’isola del tesoro di Stevenson, i romanzi di Jules Verne, un po’ di buona fantascienza e di buon horror (Stephen King, per esempio, o Asimov), il fantasy di Harry Potter o le saghe di Percy Jackson: inutile, in questo caso, creare un ‘canone italiano’, meglio scegliere i buoni libri anche e soprattutto dalle letterature straniere.
Per far sì che gli studenti capiscano che la letteratura (e in generale la buona scrittura) non è solo una materia scolastica ma una pratica viva e vitale, può essere utile organizzare incontri con autori e autrici di libri adatti alla loro età, incontri gestiti dagli studenti stessi secondo la modalità della presentazione e dell’intervista.
Naturalmente, a fronte di una materia virtualmente sconfinata, occorre che l’insegnante selezioni di anno in anno percorsi che contemplino un numero limitato di testi e autori scelti tra quelli che si suppone possano interessare gli studenti: soprattutto a questo stadio dell’istruzione bisogna evitare il feticcio della ‘infarinatura’. Tra gli undici e i quattordici anni è giusto leggere liberamente, felicemente, senza preoccuparsi di un fantomatico canone, e senza curarsi della storia letteraria.
L’allenamento alla lettura già avviato alla scuola primaria proseguirà dunque con la lettura integrale di almeno tre libri all’anno, restando fermo il proposito di migliorare la padronanza della lingua scritta e parlata e di abituare lo studente alla lettura di testi di buona qualità. Di questi libri – anziché assegnare ‘riassunti a casa’ che verrebbero delegati all’IA – sarà utile parlare in classe, insieme, per esempio chiedendo agli studenti di consigliare o sconsigliare il tale o talaltro libro ai propri compagni, argomentando il proprio parere in maniera chiara ed efficace; oppure incoraggiando racconti alternativi, rielaborazioni, scambi di personaggi e manipolazioni delle trame, o rielaborazioni figurative o in forma di fumetto, anche con strumenti multimediali (ma senza eccessi: la parola, scritta e letta, resta la cosa più importante)”.