
Cdo Opere Educative-FOE, associazione che aderisce a Compagnia delle Opere, nata a sua volta nell’ambiente culturale e politico di Comunione e Liberazione, si è espressa sul parere del CSPI relativo alle Nuove Indicazioni Nazionali.
L’associazione segnala che il CSPI ha apprezzato diversi aspetti delle Indicazioni Nazionali, tra cui:
- la revisione della prima bozza del documento;
- il richiamo alla inclusività
- Il superamento della frammentazione organizzativa (secondo CdO Opere educative il documento ministeriale intende favorire l’iperburocratizzazione della scuola
- lo snellimento del testo, a partire dalla eliminazione degli “esempi di modulo interdisciplinare di apprendimento” e dei “suggerimenti metodologico-didattici per i docenti”;
- la definizione degli obiettivi generali e delle competenze attese
- il riferimento alle competenze chiave europee
Questi aspetti, sottolinea l’associazione “dimostrano un impegno verso una scuola più inclusiva, snella e orientata alle competenze, in linea con le esigenze educative contemporanee”.
Il CSPI, chiarisce però CdO Opere Educative rileva diverse criticità nelle Indicazioni Nazionali.
E a questo punto snocciola un lungo elenco di punti:
- definizione di obiettivi, conoscenze, abilità e competenze (si evidenzia la necessità di chiarire questi termini per evitare interpretazioni ambigue e facilitare la costruzione di curricoli d’istituto);
- centralità del concetto di “comunità”: il termine “comunità” non è sufficientemente valorizzato nel documento, nonostante il suo richiamo nella premessa.
- cittadinanza globale (il concetto di cittadinanza globale sarebbe poco sviluppato, limitandosi alle competenze attese al termine della classe terza e alle conoscenze linguistiche, mentre il resto del documento si concentra sull’identità nazionale); “il CSPI – scrive CdO – invita a guardare oltre i confini nazionali”;
- ruolo della scuola: si propone di sostituire la frase «La scuola è la sede principale per la trasmissione di conoscenze» con «La scuola è la sede principale per la co-costruzione degli apprendimenti», per enfatizzare un approccio attivo e partecipativo;
- conoscenze prescrittive: le conoscenze elencate rischiano di essere percepite come prescrittive, contraddicendo l’autonomia scolastica;
- curricolo nazionale: si chiede di sostituire la definizione “curricolo nazionale” con «curricolo di scuola e Indicazioni Nazionali» per evidenziare l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
- intelligenza artificiale: il documento ministeriale tratta l’IA come un supporto alla didattica tradizionale, ma il CSPI sottolinea la necessità di una strategia compiuta per sfruttare il potenziale dell’IA in termini di trasformazione della didattica;
- ruolo del docente: la figura del docente appare troppo centrata sull’insegnamento, a scapito della scuola dell’apprendimento; “in particolare, il CSPI critica l’impostazione del ruolo dell’insegnante ‘Magister’, evidenziando che l’autorevolezza del docente sembra essere considerata come un dato acquisito a priori, derivante dal suo ruolo, piuttosto che come qualcosa da conquistare attraverso la relazione educativa;
- internazionalizzazione: il CSPI suggerisce di inserire un paragrafo dedicato alle attività per lo sviluppo delle competenze multilinguistiche e dei processi di internazionalizzazione;
- educazione finanziaria: si dovrebbero declinare obiettivi specifici di educazione finanziaria nella disciplina “Matematica”;
- tutor e orientatori: è necessario valorizzare e formare adeguatamente i docenti che svolgono funzioni di tutor o orientatori nella scuola secondaria di primo grado;
- discipline specifiche:
- Italiano: il CSPI formula critiche alla suddivisione tra lingua e letteratura, che rischia di limitare l’oralità e la comunicazione;
- Storia: il CSPI non condivide affatto l’eliminazione della lettura e della interpretazione delle fonti a favore di un’impostazione che sembra focalizzata sulla costruzione di un’identità nazionale;
- formazione dei docenti: il CSPI auspica un’adeguata formazione universitaria e un accompagnamento per la costruzione del curricolo verticale.
Secondo CdO Opere Educative, quindi, il CSPI avrebbe formulato un parare più negativo che positivo chiedendo diverse modifiche al documento della Commissione Perla.