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Obbligo vaccinale, prof no vax in cerca dello stratagemma o rassegnati alla sospensione

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Scatterà domani, 15 dicembre, l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico. Un provvedimento che va a colpire una piccola fetta di lavoratori, visto che il 94% è già vaccinato. Ma come vedremo, quel 6% risulta abbastanza agguerrito nel non ricevere la somministrazione, a costo di subire danni di non poco conto. Tra sospensioni dello stipendio certe ed escamotage cercati ad arte, ognuno si arrangerà come può.

Come riporta ‘Repubblica’ di oggi, ci sono diverse storie di docenti a caccia dello stratagemma utile per evitare il vaccino. C’è chi è pronta a rimanere senza stipendio sperando poi nel ricorso presentato dal sindacato. Ci sono alcuni comitati che tracciano la strategia: pretendere dal preside una raccomandata di richiesta di regolarizzazione, ritirarla dopo un mese, poi si hanno 5 giorni di tempo per rispondere, altri 20 per presentare la prenotazione del vaccino, più tre per comunicare di averlo fatto.

Un altro docente, son una compagna in disoccupazione e una figlia, è rassegnato alla sospensione, ma preferisce rimboccarsi le maniche e, se necessario, andare a pulire le scale, piuttosto che piegarsi al volere dello Stato.  Secondo i presidi il problema emergerà soprattutto dopo le feste, ma nel frattempo arriveranno le richieste di sospensive dall’insegnamento e collocazione in Dad.

Nelle testimonianze raccolte da ‘Repubblica’ diversi anche i casi che riguardano le forze dell’ordine. Anche una parte di loro cerca il modo, attraverso gli avvocati, di non subire la sospensione dello stipendio.