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“Ogni bambino ha bisogno di un docente”

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L’iniziativa, promossa dall’Internazionale dell’Educazione e dall’Unesco, si prefigge di mobilitare l’opinione pubblica al fine di fare pressione sui Governi e sulle agenzie intergovernative affinché adottino misure efficaci per garantire una “Istruzione pubblica di qualità per tutti” (Ept).
La “Settimana mondiale di Azione per l’Educazione” è organizzata ogni anno in aprile, per ribadire e sollecitare l’impegno di 180 Governi e dell’Onu di assicurare l’Ept entro il 2015.
Quest’anno il tema centrale delle attività nell’ambito della “Settimana” sarà il ruolo degli insegnanti. Un’istruzione di qualità richiede insegnanti di qualità, che dovranno essere correttamente formati, lavorare in condizioni appropriate, fruire di uno status e di salario decenti ed essere rispettati nella società.
Soltanto per realizzare l’obiettivo di un’istruzione primaria in tutto il mondo è necessario reclutare 15 milioni di insegnanti. E per il 2006 lo slogan della Settimana mondiale è “ogni bambino ha bisogno di un docente”.
Nel Manifesto elaborato dall’Unesco e dall’Internazionale dell’Educazione si sottolinea che “la qualità dell’educazione è fortemente legata alla presenza di un numero sufficiente di insegnanti” e si evidenzia come “le voci dei docenti, purtroppo, sono ascoltate raramente da coloro che decidono le politiche educative”. A fronte di condizioni spesso assai precarie, si precisa che “i salari dei docenti dovrebbero rappresentare il cuore delle spese nazionali per l’educazione”.
“Per integrare le ragazze e i bambini che provengono da minoranze etniche o da paesi stranieri – si legge ancora nel Manifesto – occorre fornire un’istruzione adatta e non discriminatoria. I docenti devono esser formati perché siano sensibili ai diversi bisogni degli studenti e il reclutamento deve garantire una rappresentanza sufficiente di donne”.
In effetti, “buoni insegnanti, in particolare donne insegnanti, giocano un ruolo molto importante nell’aiutare le ragazze a rimanere nel percorso scolastico”.
Il quadro non è certo incoraggiante: più di 100 milioni di bambini e 800 milioni di adulti “non hanno speranza di istruzione” e “ogni nuovo giorno che passa senza possibilità d’istruzione li lascia in preda all’ignoranza ed alla povertà”. 
“Al ritmo di progressione attuale – precisa il Manifesto dell’Unesco – 86 paesi saranno incapaci di raggiungere l’obiettivo dell’istruzione primaria completa per tutti i bambini entro il 2015. Analizzata su una base regionale, la prospettiva è ancora più drammatica: al ritmo attuale, l’Africa non riuscirà prima del 2150. Per porre fine a questo scandalo, dobbiamo raggiungere l’obiettivo dell’istruzione per tutti al più presto possibile”.