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Organici dei docenti: Governo e sindacati a confronto

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Si è conclusa la scorsa settimana la concertazione fra Governo e sindacati relativa ai criteri di determinazione degli organici dei docenti.
Ma i tempi per l’emanazione del decreto interministeriale che dovrà definire le risorse da assegnare alle scuole non sono immediati.
Intanto c’è il fatto che il decreto deve essere firmato da tre diversi Ministeri (Funzione Pubblica, Tesoro e Istruzione) e questo non abbrevia certamente i tempi; e poi lo stesso regolamento sui curricoli previsto dall’art. 8 del DPR sull’autonomia scolastica non è ancora stato approvato in via definitiva (manca tra l’altro il parere del Consiglio di Stato).
Per il momento, comunque, qualche punto fermo c’è: per esempio viene garantita l’istituzione di ulteriori cinquecento sezioni di scuola materna; così come è assicurato un ulteriore contingente di posti al fine di evitare un decremento di organico nelle scuole medie inferiori che già ora funzionano a tempo prolungato (36-38 ore settimanali).
Il testo diramato al temine degli incontri (che peraltro non rappresenta un’intesa  in quanto non è stato raggiunto un accordo completo fra le parti) ribadisce che – per definire le risorse necessarie per avviare la riforma dei cicli dal settembre 2001 – si terrà conto dell’incremento dell’attuale orario settimanale obbligatorio, dell’aumento dell’orario annuale per esigenze didattiche o delle famiglie, oltre che dell’estensione dell’insegnamento della lingua straniera nei primi due anni del ciclo di base.
Gli organici provinciali dovranno tenere anche conto di altre esigenze:

a) realizzazione di programmi di prevenzione e di recupero della dispersione scolastica;
b) diffusione di processi d’innovazione didattica e d’arricchimento ed integrazione delle strutture curricolari;
c) supporto psicopedagogico, orientamento scolastico, progettazione educativa e valutazione nei processi formativi;
d) istituzione di nuovi corsi di strumento musicale nella scuola media;
e) educazione permanente degli adulti.

Sulla scuola dell’infanzia c’è un’attenzione particolare: gli organici provinciali terranno conto delle scuole che funzionano per più di 40 ore settimanali e ci saranno risorse specifiche per rendere possibile la realizzazione del progetto nazionale triennale di innovazione degli ordinamenti.
Sui posti di sostegno, infine, è previsto che i Provveditori agli Studi – per soddisfare le esigenze legate all’inserimento di alunni gravemente handicappati – possano disporre utilizzazioni annuali di personale ovvero assunzioni a tempo determinato.
Ma le difficoltà permangono: per esempio non vi sono ancora certezze sulla disponibilità delle risorse necessarie per l’estensione dell’organico funzionale nella scuola media. D’altronde Cisl e Snals non hanno sottoscritto l’intesa in quanto pregiudizialmente contrari all’avvio della riforma a settembre, mentre Cgilscuola ha fatto mettere a verbale una dichiarazione di insoddisfazione per l’incertezza complessiva dell’operazione.