Home Attualità Organici e protocollo sicurezza: per ora nessun accordo con i sindacati

Organici e protocollo sicurezza: per ora nessun accordo con i sindacati

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Il confronto fra Ministero e sindacati sui problemi legati all’apertura del nuovo anno sta andando a rilento a causa dei diversi problemi che stanno emergendo. Nella giornata del 29 luglio il Ministero ha illustrato ai sindacati la bozza dell’ordinanza che recepirà le novità normative che potranno consentire un incremento di ulteriori posti per incarichi temporanei di personale.

“La bozza di Ordinanza – spiega Flc-Cgil in un comunicato del 30 luglio – applica una norma di legge che prevede l’eventualità di modificare i parametri di costituzione delle classi in deroga al DPR 81/2009, per comprovate necessità e motivate istanze rilevate dai dirigenti scolastici, tali da richiedere l’attivazione di nuovi contratti, ovvero un organico aggiuntivo”.
Secondo tale, la ripartizione tra gli USR verrà effettuata assegnando una quota pari al 50% in relazione al numero degli alunni, mentre la rimanente quota del 50% verrebbe attribuita in modo proporzionale sulla base delle necessità rilevate dagli USR stessi.

La posizione della Flc-Cgil

“A detta del Ministero – spiega ancora Flc-Cgil – non è possibile tradurre questa implementazione economica in quantificazione di posti perché saranno le ‘particolari esigenze’ a definirne il fabbisogno, fermo restando il vincolo di destinazione”.
L’Ordinanza Ministeriale conferma anche la disposizione di legge circa la risoluzione dei contratti già stipulati su questi posti per “giusta causa”, in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza.
Il sindacato di Francesco Sinopoli osserva che “le istituzioni scolastiche devono avere maggiori certezze per mettere in atto i provvedimenti necessari, ovvero devono sapere di quanti docenti e quanti ATA possono disporre, in aggiunta all’organico attuale, consentirebbe di pianificare l’offerta formativa nella realtà delle classi, degli spazi, degli orari, dei turni”.

I sindacati – in realtà – chiedono che la quota del 50% calcolata sulla base dei fabbisogni delle scuole venga definita in modo trasparente e oggettivo, anche se tutti (sindacati e Ministero) concordano sul fatto che si dovrà comunque tenere conto del diverso impatto territoriale dell’emergenza sanitaria.

Il nodo delle supplenze “revocabili”

Ma c’è un punto sul quale i sindacati sono assolutamente irremovibili; si tratta della norma che prevede che i contratti a tempo determinato stipulati con i docenti precari potranno essere risolti nel caso in cui le scuole dovessero essere chiuse per un ritorno dell’epidemia.  “Dissentiamo in modo netto con la clausola del licenziamento per giusta-causa – sottolinea la Flc-Cgil – perché le esigenze dell’amministrazione vanno tenute insieme alla dignità dei lavoratori”.
La norma in questione, però, è contenuta nel Decreto Rilancio e quindi non può essere modificata con una ordinanza ed è per questo che i sindacati chiedono che il Governo si impegni subito ad emanare un decreto legge che regoli questo e altri aspetti legati alla ripresa della scuola.

La posizione della Gilda

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, fa due conti e osserva che le assunzioni che si potranno fare con i fondi stanziati (si parla per ora di circa 50mia posti in tutto fra docenti e Ata) sono poca cosa: “Bisogna anche aggiungere che si prevede di assegnare la maggior parte del personale alla scuola dell´infanzia e alla primaria laddove la situazione è inevitabilmente più difficile, vista la necessità di un rapporto docenti-alunni più ridotto rispetto agli altri ordini scolastici. È evidente che non resterà quasi nulla per le grandi scuole superiori delle grandi città che sin da ora si stanno organizzando per la didattica a distanza”.
“Con questi numeri –
conclude Di Meglio– la scuola in presenza resterà un miraggio per un grande numero di studenti. In mancanza di un provvedimento legislativo urgente la responsabilità di quanto potrà avvenire all´apertura del nuovo anno scolastico ricadrà interamente sui decisori politici”.

Il protocollo per la sicurezza

Nella giornata del 30 luglio si sarebbe dovuto svolgere anche un incontro per la sottoscrizione del protocollo di sicurezza, ma alla fine tutto è saltato su richiesta delle stesse organizzazioni sindacali che fanno rilevare come “il monitoraggio del fabbisogno delle varie istituzioni sia ancora in fase di definizione, mentre è rimessa a un futuro Decreto Interministeriale del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, la distribuzione delle risorse finanziarie di cui al D.L.34/2020”.
“Parimenti importante – proseguono i sindacati – è conoscere l’entità delle risorse che, come anticipato dalla Ministra, saranno stanziate con il ‘decreto agosto’ e destinate alle scuole al fine di assicurare una regolare attività didattica”.