Home Politica scolastica Padoan: 80 euro strutturali

Padoan: 80 euro strutturali

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Padoan ha spiegato che “siamo in un contesto di crescita ancora debole e incerta” e che “la disoccupazione rimane elevata”, in Italia ma anche in Europa. E i dati macroeconomici “se confermati, indicano un ritardo di ritorno alla crescita sostenuta in Europa e altrove. Ciò è vero anche per il nostro paese: i margini per l’azione del governo si faranno in questo caso più stretti”.
Tuttavia, secondo il ministro, “non per questo si indebolisce la prospettiva di medio termine, indispensabile per quel salto di qualità e di cui il paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforma”.
Padoan ha però garantito che i progressi sui conti pubblici saranno “dettagliatamente indicati dell’aggiornamento del Def di settembre”.
Le misure portate avanti dal governo italiano, ha poi spiegato, fanno parte di “una strategia convergente con le raccomandazioni della Commissione europea, che coniuga azione strutturale e sostegno alle famiglie. Al centro delle priorità del semestre italiano c’è l’occupazione ed è nel nostro auspicio che sia una priorità del prossimo ciclo parlamentare europeo e della prossima commissione”. “Qualora si decidesse di deliberare le ulteriori spese valutate dalla Commissione europea nello scenario di politiche invariate rispetto a quelle a legislazione vigente esse sarebbero compensate da maggiori risorse reperite da specifici provvedimenti senza quindi un aggravio sui saldi di finanza pubblica”.
Infine, Padoan si è soffermato sui contratti di lavoro: “La riforma del mercato del lavoro proposta dal governo mira ad attuare una razionalizzazione dei meccanismi di assunzione delle forme contrattuali nonché a rinnovare e rendere più efficiente il sistema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive. Gli interventi di semplificazione dei contratti a termine e di apprendistato e la maggiore flessibilità perseguono l’obiettivo di rendere le varie tipologie contrattuali più coerenti con l’esigenza del contesto produttivo e occupazionale attuale, e costituiscono il primo passo per arrivare, a regime, al contratto unico con forme di tutela progressiva e un sistema di welfare più efficace e selettivo”.