
Oggi, primo luglio, in Parlamento si apriranno le audizioni sul ddl che introduce l’educazione sessuo-affettiva e non solo, nelle scuole, mentre in Commissione cultura alle ore 14, inizierà il suo iter la proposta di legge “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.
Relativamente alle audizioni, interverranno, scrive Domani, associazioni ed esperti per raccogliere osservazioni e proposte sul testo d’esame, fra cui “Aldo Rocco Vitale, autore anti-gender e avvocato vicino a Mantovano; Giusy D’Amico di “Non si tocca la famiglia”, vicina alla Lega e coautrice della risoluzione “contro il gender”; Generazione Famiglia/Pro-Vita, associazioni come Moige. Tutti uniti -secondo il quotidiano- nel tentativo di cancellare l’educazione affettiva, sessuale e l’inclusione Lgbt nelle scuole”.
Tra gli auditi anche Ludovico Abbaticchio, garante infanzia della Puglia che ha definito come anacronistica la proposta di Valditara; l’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (Anp); il Movimento di cooperazione educativa (Mce) che promuove una didattica partecipativa e democratica; il Coordinamento genitori democratici (Cgd).
Il disegno di legge, come è noto, si compone di soli tre articoli ed è rivolto a “rafforzare l’alleanza scuola-famiglia, affinché, nel rispetto del primato educativo della famiglia, della libertà di insegnamento dei docenti e dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, tutte le componenti abbiano un ruolo strategico e siano parte attiva del processo formativo ed educativo”
La proposta di legge stabilisce di informare tempestivamente e accuratamente le famiglie o gli studenti maggiorenni, consentendo loro di esprimere l’adesione tramite il consenso informato preventivo, in forma scritta, alle attività extracurricolari e agli ampliamenti dell’offerta formativa, che riguardano temi attinenti all’ambito della sessualità, nonché ad acquisire tale consenso previa messa a disposizione, per opportuna visione, del materiale didattico che intendono utilizzare per le attività medesime.
Da queste attività didattiche e progettuali relative all’ambito sessuale sono escluse la scuola dell’infanzia e la scuola primaria. Per la scelta di soggetti esterni da coinvolgere la valutazione spetta al Collegio docenti e al Consiglio di Istituto.