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Passaggi, che passione!

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Gli insegnanti sono in fibrillazione. Le cause sono da ricercarsi nelle domande di mobilità che mai come quest’anno intendono presentare in gran numero ed i cui termini di scadenza dall’O.M. n. 15 del 22 gennaio scorso, concernente appunto i trasferimenti e i passaggi sono fissati nel 23 marzo per il personale della scuola materna e nel 13 marzo per i maestri e i professori degli istituti secondari di 1° e 2° grado. E’ una vera febbre quella dei docenti per i movimenti, scaturita dal contagio di un passaparola che da alcune settimane sta coinvolgendo tutti, anche quegli insegnanti che sino a poco tempo fa neppure ci pensavano. Al di là dei motivi strettamente connessi ad esigenze familiari, le ragioni possono essere essenzialmente ricondotte a due fattori. Il primo è da porsi in relazione ai DD.MM. n. 354 del 10 agosto 1998 e n. 448 del 10 novembre 1998, che hanno fissato la costituzione degli ambiti disciplinari per aggregazione delle classi di concorso. Le nuove disposizioni hanno infatti introdotto anche in tema di mobilità delle novità, che sono evidenziate nell’art. 59/bis del Contratto Collettivo Decentrato Nazionale del 20 gennaio 1999. I docenti che provengono da classi di concorso aggregate negli stessi ambiti disciplinari possono presentare domanda di passaggio di ruolo senza conseguire la specifica abilitazione (ciò che invece era precedentemente richiesto) mentre quelli che vengono da classi di concorso in cui la corrispondenza non è immediata ed automatica devono aspettare la conclusione del corso di riconversione richiesto.
L’altro motivo che induce i docenti verso la mobilità è da ricollegarsi all’innalzamento dell’obbligo scolastico già a partire dal prossimo settembre (legge 9 del 20 gennaio 1999). A seguito di questo provvedimento gli insegnanti sperano in un aumento delle classi così da avere maggiori opportunità di veder concretizzare le loro aspettative. Nel timore di un futuro sempre meno roseo, l’unica certezza che il personale della scuola sembra dunque avere è quella di poter sfruttare attraverso la mobilità le opportunità del momento.