Home Attualità Passione Erasmus, Maria Luisa: 10 mesi ad Amsterdam per conoscere me stessa

Passione Erasmus, Maria Luisa: 10 mesi ad Amsterdam per conoscere me stessa

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La Tecnica della Scuola intervista Maria Luisa Miraglia, laureata all’Università di Padova, reduce da un’esperienza Erasmus ad Amsterdam.

L’abbiamo incontrata al Campidoglio di Roma, in occasione degli Stati Generali Erasmus, organizzato per il trentennale del progetto che ha fatto viaggiare oltre 4 milioni di giovani. studiare e formarsi nelle università europee.

Nel 2016 oltre 30 mila universitari italiani sono partiti in Erasmuse il nostro Paese ogni anno ospita circa 20mila studenti europei. Con l’Italia mantiene il anche il primato di studenti che aderiscono al progetto: al primo posto c’è l’Alma Mater di Bologna; al quinto posto l’ateneo padovano, dove Maria Luisa Miraglia lo scorso anno è diventata “dottore” in Lingue.

La 25enne, nativa di Benevento, è oggi già impiegata all’ufficio mobilità internazionale dell’Università di Torino: si occupa dei ragazzi stranieri che arrivano in Italia proprio attraverso il progetto Erasmus.

 

 

“Naturalmente – ci racconta nell’intervista – l’esperienza come studentessa italiana all’estero mi è servita molto. Perché oggi tutto quello che faccio al lavoro è” proprio trattare quella “documentazione, quei dettagli sugli accordi tra atenei che ho vissuto sulla mia pelle in Olanda. E che adesso, appunto, gestisco per gli studenti stranieri” che giungono nel nostro Paese.

L’esperienza ad Amsterdam “è indescrivibile per molti aspetti ed unica. Non fa solo conoscere quello che c’è all’esterno, ma serve a conoscere meglio se stessi. Ti mette alla prova, ti spinge oltre i tuoi limiti, ti fa vedere anche le tue debolezze e te le fa superare”.

Il livello formativo non può che uscirne arricchito: perché “sicuramente il modo di lavorare e studiare sono diversi. Quelli olandesi sono molto validi ed impegnativi”.

Maria Luisa non ha dubbi: “Sono andata in Olanda proprio per studiare la lingua, ma soprattutto l’esperienza mi è servita per avvicinarmi alle relazioni internazionali”, che ora tratto come lavoratrice.

 

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