Home Attualità Pcto. Giuliani: un ragazzo di 16 anni non va messo in catena...

Pcto. Giuliani: un ragazzo di 16 anni non va messo in catena di montaggio né in nessun ambito produttivo – PODCAST

CONDIVIDI

“Il problema in questo periodo è la mancanza di attenzione per le questioni che riguardano la scuola. Pensiamo all’incidente del ragazzo rimasto ustionato durante l’alternanza scuola-lavoro (Pcto). Si tratta di incidenti che non dovrebbero capitare neanche ai lavoratori ma viene da pensare: perché un ragazzo deve stare in catena di montaggio ed esporsi a pericoli così elevati? All’interno di un ambito produttivo un ragazzo di sedici anni che sta facendo formazione non deve assolutamente essere collocato”. Così Alessandro Giuliani nel consueto appuntamento podcast con radio Cusano.

Ascolta il podcast

“La casistica inizia a essere preoccupante – sottolinea il direttore -. In queste circostanze l’alternanza scuola-lavoro potrebbe benissimo essere svolta in maniera diversa, a distanza, non in prima linea sul campo”.

Sciopero del 30 maggio

Quanto allo sciopero del 30 maggio, chi aderirà? ha chiesto Alessio Moriggi, il conduttore di radio Cusano. “Non mi aspetterei risultati eclatanti – confessa Giuliani -. Ricordo un paio di estati fa: uno sciopero nell’ultimo giorno di scuola fu un flop clamoroso. Queste iniziative si vanno a incrociare con il momento topico dell’anno scolastico. Molti insegnanti vorrebbero aderire ma poi per senso di responsabilità si dedicano ai ragazzi, che devono recuperare o prepararsi per gli esami e dunque i docenti scelgono con la testa più che col cuore”.

“Quello che preoccupa è il nuovo contratto – continua Alessandro Giuliani – sul quale il Governo dovrebbe mettere altre risorse, ma conosciamo le priorità e tra queste non c’è la scuola. Sul decreto 36 è iniziata la discussione al Senato ma a quanto ci risulta la commissione che poi darà assenso sul testo sarà la prima, Affari costituzionali, che è legata a doppio filo al Mef e quindi ci aspettiamo che si assoggetti alle esigenze finanziarie del Governo. Forse qualcosa potrebbe migliorare sul fronte dell’incentivo per la formazione volontaria”.