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PEI per alunni con disabilità: scuole al lavoro per la verifica finale, non mancano dubbi e confusione

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In queste ultime settimane i docenti sono al lavoro su più fronti; uno di questi riguarda la “verifica finale del PEI” e le proposte per la richiesta di risorse per il prossimo anno scolastico.
Ma c’è molta confusione in merito; anzi siamo di fronte al caos e al disorientamento: lo sostiene Evelina Chiocca, presidente nazionale del CIIS (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno).

“Partiamo dal GLOscrive Chiocca in un suo post – ed ecco cosa succede: la legge 104/92 indica la composizione del GLO e parla di un insieme di soggetti che ‘insieme’ elaborano e condividono il PEI. Peccato che poi il Decreto Interministeriale 182 del 2020 fornisca nuova formulazione e dica che del GLO fanno parte solamente gli insegnanti della classe insieme al dirigente scolastico o al suo delegato. Mancano i genitori che però dovrebbero farne parte come stabilito anche dalle Linee Guida”.

Ci sono poi incongruenze ancora più rilevanti.
Per esempio le tabelle C e C1 che dovrebbero servire per la richiesta delle ore di sostegno risulterebbero di fatto “incompilabili”.
“Il decreto 182/2020 – spiega Evelina Chiocca – prevede che per chiedere le ore di sostegno si debbano compilare due tabelle, basate sul ‘debito di funzionamento’.  Ora, al di là delle parole (su cui tanto ci sarebbe da riflettere dal punto di vista culturale), resta il fatto che queste due tabelle si basano sulla documentazione ‘sanitaria’ (ovvero sul profilo di funzionamento). E, ad oggi, il profilo di funzionamento (nazionale) non è ancora disponibile per nessuno. Pertanto è chiaro che le tabelle non possono essere compilate: manca la fonte da cui trarre le informazioni da inserire”.

Osserva in proposito la presidente del CIIS: “Nell’enfasi che ha animato (molti o alcuni) su questo nuovo PEI le parole spese sono state molte. Fra queste, quelle che più mi hanno colpito, riguardano il fatto che la richiesta delle ore non si sarebbe basata sulla documentazione sanitaria.  Ma, oggi, abbiamo di fatto un PEI basato sulla documentazione sanitaria e una proposta delle ore di sostegno basata anch’essa sulla documentazione sanitaria”.
Due note ministeriali del 2022 hanno ribadito che “saranno fornite specifiche indicazioni relative ai raccordi tra la documentazione clinica e la redazione del PEI”, ma ad oggi di queste indicazioni non c’è ancora notizia.

Quanto poi alla certificazione delle competenze, per gli alunni del primo ciclo è previsto che venga predisposta in sede di scrutinio finale.
“Al modello nazionale, non modificabile – spiega Chiocca – viene allegata una nota esplicativa.  E fin qui ci siamo quasi, salvo il fatto che si sono dimenticati, quando hanno scritto le Linee guida e predisposto il modello di PEI, che questo documento è di competenza del Consiglio di classe o del team docente e non del GLO”.
“Nel secondo ciclo – continua Chiocca – la certificazione delle competenze interessa gli alunni delle classi seconde; viene elaborata in coda allo scrutinio finale dai docenti della classe. Il modello è modificabile e quanto in esso riportato è adattato al singolo alunno. Eppure nel modello del PEI si prevede l’aggiunta di una (a questo punto inutile) nota esplicativa”.

E così su molte questioni si moltiplicano le interpretazioni e le soluzioni.
Evelina Chiocca ne fa un elenco, peraltro incompleto.
PEI provvisorio per gli alunni in ingresso: ma qualcuno pensa che si debba redigere per tutti mentre altri ritengono che si debba redigere nel passaggio fra un ordine di scuola e l’altro.
Elaborazione della sezione 11: basta che se ne occupi il docente di sostegno o c’è davvero bisogna convocare il GLO?
Proposta delle ore di sostegno: molti si chiedono perché si debbano chiederle dal momento che sono state indicate già in precedenza.


Insomma i punti di domanda sono tanti e le scuole sperano che dai “piani alti” arrivi qualche risposta.