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Pensioni, Gissi (Cisl): aumento età minima a 67 anni irragionevole, via pure in corso d’anno scolastico

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Preoccupano anche i sindacati le voci su un possibile aumento, dal 2019, dell’età minima di pensionamento a 67 anni.

Secondo Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, “è un’ipotesi che ci sembra francamente insostenibile e addirittura irragionevole, nel momento in cui si lamenta l’eccessivo ‘invecchiamento del corpo docente e si afferma la necessità di fare spazio a nuove energie. Un minimo di coerenza e un po’ più di lungimiranza sarebbero quanto mai indispensabili”.

La sindacalista Cisl si sofferma anche sull’avvio dell’Ape Social, dopo la pubblicazione della circolare n. 100 dell’INPS che fissa fra l’altro la scadenza del 15 luglio per la presentazione delle domande da parte degli interessati.

“Tra questi – ricorda la sindacalista – anche il personale docente della scuola dell’infanzia, il cui lavoro rientra fra quelli riconosciuti come particolarmente gravosi”.

 

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Gissi ritiene che vi siano alcuni nodi da tempo rilevati e “che ora vanno sciolti con la massima urgenza: si tratta in sostanza di raccordare la disciplina generale stabilita dall’INPS con le specificità di un settore come la scuola, assicurando in particolare la possibilità di lasciare il lavoro anche in corso d’anno scolastico, visto che i tempi di gestione delle procedure andranno sicuramente oltre la data del 1° settembre”.

“Diversamente – conclude la sindacalista -, si rischierebbe di vanificare in qualche caso il beneficio riconosciuto. È indispensabile che il MIUR faccia immediatamente chiarezza su questo, ora che la circolare dell’INPS è stata pubblicata”.

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