
Non si placano le polemiche sul Piano Estate, anzi, per meglio dire, sulle modalità con le quali il Piano è stato comunicato alle famiglie.
Come abbiamo già scritto, il Ministro Valditara il 22 maggio ha scritto direttamente alle famiglie una lettera per annunciare lo stanziamento di ulteriori risorse per il Piano Estate.
Si tratta di 150 milioni di euro, che potranno essere utilizzati per “offrire preziose opportunità agli studenti nella convinzione che sia fondamentale rendere la scuola un luogo di aggregazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, perdono un punto di riferimento fondamentale e non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari”.
Le scuole autonome potranno decidere di utilizzare le risorse stanziate per attivare progetti sportivi, musicali, teatrali, ricreativi, di potenziamento didattico, per valorizzare i talenti dei giovani e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono la relazionalità, l’aggregazione, l’inclusione, la socialità, l’accoglienza e la vita di gruppo.
Per poter accedere al programma “Piano estate”, i genitori dovranno rivolgersi all’istituzione scolastica presso cui sono iscritti i propri figli.
Il Ministero, nella lettera, aveva anche annunciato che nei giorni successivi sarebbe stato pubblicato l’avviso di adesione.
Il giorno successivo, questo avviso è stato pubblicato. Si tratta della nota 81652 del 23 maggio 2025, questa volta indirizzata alle scuole, con la quale il MIM dà il via al Piano Estate per gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026. La scadenza per le candidature è fissata al 13 giugno 2025.
La segnalazione dell’ANP
La tempistica delle comunicazioni non è sfuggita all’Associazione ANP, la quale “si è tempestivamente attivata, interloquendo ai massimi livelli già durante la mattina di sabato 24 maggio, accertando che la mancata comunicazione (ai Dirigenti scolastici ndr.) era da imputarsi solo a un banale quanto deprecabile disguido amministrativo“.
A seguito di queste rimostranze, il Capo Dipartimento dott. Minnella ha inviato a tutti i dirigenti scolastici una ulteriore precisazione al riguardo, scusandosi per l’accaduto.
Nella nota 26 maggio 2025, prot. n. 4071 leggiamo infatti: “Per un mero errore tecnico la comunicazione delle ulteriori risorse destinate al Piano Estate 2024/2025 (nota prot. 80941 22/05/25 e DM 96 22/05/25) è stata recapitata alle famiglie prima che alle SS.VV. Ci scusiamo per l’accaduto“.
“Apprezziamo tale gesto di serietà – abbastanza inconsueto nel nostro Paese – scrive l’ANP – ma cogliamo l’occasione per ribadire, una volta di più, come la dirigenza delle scuole debba essere vista dal Ministero quale risorsa strategica fondamentale per il buon andamento del sistema educativo. Solo attraverso un opportuno e tempestivo coinvolgimento dei colleghi è possibile sfruttare al meglio i finanziamenti e potenziare il servizio scolastico, unica risorsa sociale per le tante famiglie che, ad esempio, non possono permettersi costosi “campi scuola” durante l’imminente stagione estiva“.
Per la FLC CGIL le scuse non bastano
Molto più critica la FLC CGIL, che non ritiene sufficienti le scuse del Ministero: “Non basta di certo che la procedura sia stata derubricata dal ministero come un “errore tecnico” perché recapitata alle famiglie senza il preventivo consenso dei dirigenti scolastici alla pubblicazione e che la lettera del Ministro sia stata successivamente rimossa dalle bacheche dei registri elettronici“.
Quello che soprattutto viene contestato dal Sindacato è l’utilizzo del registro elettronico: “quello che la FLC CGIL ritiene inaccettabile è che il ministro, anziché utilizzare i normali canali di comunicazione con le famiglie attraverso le scuole, il proprio sito web o la piattaforma UNICA appositamente creata per fornire informazioni e servizi a studenti e famiglie, scelga deliberatamente, con la complicità degli amministratori delle piattaforme digitali pagate dalle singole scuole per il servizio del registro elettronico, di introdursi nelle bacheche riservate alla comunicazione interna delle scuole a studenti e famiglie, all’insaputa delle scuole stesse. Riteniamo inoltre che, seppur con diverse modalità (trasmissione diretta della lettera o link alla piattaforma UNICA), gli amministratori dei gestionali che forniscono a pagamento alle scuole il registro elettronico, abbiano violato le norme contrattuali prestandosi ad una operazione che esula dai servizi richiesti dai committenti“. E continua “È necessario che i registri elettronici non siano più utilizzati con una scorciatoia per operazioni propagandistiche e che vi sia piena trasparenza sui rapporti tra le società commerciali che li gestiscono e alcune organizzazioni sindacali. Queste azioni inoltre indeboliscono profondamente il già difficile e faticoso percorso che le scuole intraprendono per la sottoscrizione del patto di corresponsabilità con le famiglie minando ancora di più la fiducia di queste ultime verso le istituzioni scolastiche“.
Oltre alla modalità, la FLC CGIL entra nel merito anche del contenuto della comunicazione: “riteniamo che ancora una volta sia stata lesa l’autonomia scolastica e, fatto ancora più grave, si sia scaricata sui dirigenti scolastici e sugli OOCC la responsabilità del fallimento delle iniziative ministeriali legate al Piano estate facendo intendere ai genitori che la mancata attivazione dei percorsi previsti sia una scelta deliberata delle scuole stesse di non andare incontro alle famiglie che, come si legge nella nota del ministro “hanno esigenze lavorative o particolari situazioni familiari””.