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Portfolio: chiarimenti o ulteriori complicazioni?

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Con due note successive il Ministero interviene in materia di valutazione degli alunni e di compilazione del portfolio.
Nell’intento, apprezzabile, di fornire chiarimenti il Ministro rischia però di complicare ulteriormente (e inutilmente) la vita delle scuole.
La prima nota chiarisce che “in esecuzione della Ordinanza di sospensiva del TAR Lazio del 15 marzo 2006, le istituzioni scolastiche dovranno redigere, per gli alunni che si sono avvalsi dell’insegnamento della religione cattolica, la speciale nota prevista dall’art. 309 del T.U. di cui al D.L.vo n. 297/1994”.
Ma essa arriva ad anno scolastico concluso quando ormai gli scrutini sono già stati fatti; in molti casi i documenti di valutazione sono stati persino già consegnati alle famiglie. Oltretutto, essendo stata firmata da un dirigente e non dal Ministro, ed essendo scritta con tono da “atto dovuto” c’è da chiedersi per quale motivo si sia dovuto aspettare l’insediamento del nuovo Ministro per diramarla.
C’è solo da sperare, a questo punto, che la nota non crei eccessivo contenzioso all’interno delle scuole.
La seconda nota è firmata personalmente dal ministro Fioroni e tocca invece la questione del portfolio: “Ai fini della valutazione individuale dell’alunno, le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, all’insegna dei criteri di flessibilità e progressività, possono, per il corrente anno, utilizzare sia gli strumenti valutativi individuati nelle Linee guida sul Portfolio, a suo tempo diramate, sia gli strumenti valutativi di cui alla precedente modulistica”.
Anche in questo caso il chiarimento complica la vicenda: stando ad una lettura testuale sembra di capire che per quest’anno le scuole possono usare o la scheda di valutazione allegata alla CM 84 del 2005, la modulistica allegata alla C.M. n.  85 del 2004 o, volendo usare estensivamente il termine “precedente”, il vecchio modello in uso fino al 2003/2004.
Domanda: e le scuole che hanno predisposto un proprio modello sono in regola? Secondo le circolari precedenti ovviamente sì, ma ora il Ministro non lo dice apertamente e si potrebbe pensare che le uniche modulistiche “valide” siano quelle espressamente indicate nella nota di questi giorni.
Insomma un chiarimento che complica.
Francamente, a questo punto dell’anno scolastico non se ne sentiva davvero il bisogno.
Commenti favorevoli arrivano comunque da Cgil e Cisl che danno una valutazione positiva più con motivazioni “politiche” che di merito: l’intervento del Ministro viene infatti considerata una inversione di tendenza nei rapporti con le organizzazioni sindacali.