Home I lettori ci scrivono Posizioni economiche Ata, a che punto siamo?

Posizioni economiche Ata, a che punto siamo?

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Gentile Direttore

 

Le scrivo a nome di un gruppo di 5.200 colleghi Ata (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi ed assistenti tecnici che ha partecipato al concorso per le posizioni economiche bandito nel 2011, che prevedeva la decorrenza economica dal 2012/2013.

Le riepilogo la ns. triste vicenda omettendo i riferimenti legislativi e la scansione delle date che Lei conoscerà senz’altro per snellire l’esposizione.

A seguito superamento del concorso (seconda posizione economica) abbiamo frequentato 2 corsi di formazione e sono stati pubblicati gli elenchi degli aventi diritto.

Purtroppo dopo il completamente della formazione, che è avvenuto con notevole ritardo rispetto alle indicazioni impartite dal Miur, gli elenchi non sono stati trasmessi perché è stata diramata una circolare del Miur che bloccava i pagamenti delle stesse per il patto di stabilità.

In seguito è stata fatta una legge: il decreto stipendi ed una trattativa all’Aran (7 agosto 2014) per poter pagare e tutte posizioni.

Il ns. Presidente del Consiglio on. Renzi ha scritto nella buona scuola che sono stati ridotti i fondi alle scuole per pagare tutte le posizioni economiche.

Risultato: una parte dei colleghi che avevano il pagamento decorrenza 2012/2013 sono stati già pagati ed hanno preso gli arretrati fino al 31 agosto 2014, mentre chi non aveva percepito NULLA, cioè chi non era ancora nel godimento della quota mensile dovuta, è stato bloccato nel pagamento di nuovo con circolare del MIUR datata novembre 2014 e nella quale si chiedevano spiegazioni al MEF su come procedere.

Molti colleghi sono in attesa del pagamento del salario accessorio per le prestazioni rese da più di tre anni.

La motivazione del mancato pagamento? Perché gli elenchi non erano stati trasmessi!

Ad uguale professionalità ed incarichi dovrebbe corrispondere un’uguale remunerazione, potrei parlare, inoltre, di meritocrazia, di maggiore professionalità… ma evito questa facile retorica.