Home I lettori ci scrivono Precari e “mazzetta” di Stato

Precari e “mazzetta” di Stato

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Nel vocabolario italiano la parola PRECARIO in ambito lavorativo significa provvisorio e privo di garanzie: lavoro, insegnante p., ecc…

Se ciò è vero, come è vero, di conseguenza la situazione economica riflette tale condizione, che si esprime nella impossibilità di produrre una sicurezza ed una garanzia in vista del futuro tutto da affrontare. Ergo, non ci sono le 3000 euro per pagarsi il PAS. Ergo, dove è il M5S che si era posto contro ogni iniziativa in tal senso perché appunto consapevole che difficile il trovare le risorse per affrontare economicamente il percorso formativo che il MIUR vuole, visto che esso (Pas) sarebbe dovuto rivolgersi a quei soggetti fragili nel e del sistema lavoro e sociale: ad oggi il problema non si è più posto, sciolto come neve al sole.

Dove sono i Signori del Sindacato col loro Circo di bandiere di dai mille colori di identificazione, i loro fular e le loro t-shirt, di cui restiamo assordati dalle illusorie loro conquiste raggiunte ai tavoli delle trattative.

Ma soprattutto, ancora una volta, dove siamo NOI, precari e non, che per differenti ragioni ci ritroviamo comunque accomunati e magari uniti nel raggiungimento di un egual obbiettivo: il rispetto del proprio Essere, esserCI, in quanto persone e forza lavoro. Noi che andremo a pagare muti allineati e rassegnati: del resto siamo gli Italiani. Noi che in silenzio e nel silenzio andremo a pagare la mazzetta di Stato (perché le 3000 euro da pagare per i Pas cosa altro non sono se….), che tanto evoca quel operare di attività che dello Stato ne rappresentano un anti (…).

Non mi rassegno da Italiano, da cittadino di questa repubblica fondata sul lavoro, di questa Democrazia talvolta oggi violata che mi rende cmq ancora un Libero e appartenete alla grande Comunità Sociale che è questo pur sempre bellissimo Popolo Italiano, questa mia e nostra Italia.

Mario Santoro