Home Politica scolastica Precari, riparte la mobilitazione: sindacati spiegano i motivi in conferenza stampa

Precari, riparte la mobilitazione: sindacati spiegano i motivi in conferenza stampa [VIDEO]

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I sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli Insegnanti hanno indetto il 12 febbraio una conferenza stampa a Roma per spiegare i motivi della mobilitazione indetta nei giorni scorsi.

Al centro delle richieste sindacali c’è la questione concorso straordinario: i sindacati chiedevano la pubblicazione della batteria dei test della prova computer based, l’unica prova concorsuale prevista, un aumento dei posti per l’immissione in ruolo dei vincitori e una maggiore valorizzazione dei titoli.

Intervento del segretario nazionale Flc Cgil Francesco Sinopoli

La mobilitazione che porterà allo sciopero del 17 marzo, per il momento indetto di certo solo da Unicobas, avrà comunque altre motivazioni: il rinnovo del contratto, la mobilità e la definizione di un sistema strutturale di abilitazione, temi che andavano inseriti, secondo le organizzazioni sindacali, in un crono programma del Miur.

Ecco il documento unitario dei sindacati

Lo sciopero del 17 marzo mette al centro i diritti dei lavoratori precari della scuola e rilancia i temi dell’Intesa del 24 aprile scorso con il premier Conte: percorsi abilitanti a regime, stabilizzazione dei precari, concorso riservato per i facenti funzioni di Direttori Amministrativi (Dsga).

Questi gli obiettivi e le ragioni dell’azione sindacale:

Percorsi abilitanti straordinari: siamo già troppo in ritardo
Avviare subito la procedura abilitante straordinaria per i docenti aventi titolo (scuole paritarie, docenti con servizio misto, docenti di ruolo provenienti da altri ordini di scuola, docenti provenienti dai percorsi di IeFp)

Sistema permanente di abilitazione all’insegnamento: 

Attualmente manca per la scuola un sistema strutturale di abilitazione e quindi di accesso all’insegnamento, che garantisca una formazione specifica e di qualità. Restano a oggi disattesi gli impegni che in tal senso sono indicati nell’intesa del 1° ottobre 2019 e nel verbale di conciliazione del 19 dicembre.

Concorso riservato ai docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado con almeno tre anni di insegnamento nella scuola statale. È necessario:

1) valorizzare gli anni di insegnamento, valutando il servizio in misura prevalente rispetto al punteggio della prova concorsuale
2) ammettere al concorso riservato i docenti che hanno insegnato per tre anni solo su posti di sostegno sprovvisti di titolo di specializzazione
3) pubblicare la banca dati dei quesiti per favorire una migliore preparazione dei docenti, analogamente a quanto avviene per molte altre procedure di selezione

Concorso ordinario di scuola secondaria di primo e secondo grado

Uniformare su tutto il territorio nazionale il punteggio minimo richiesto nella prova preselettiva per l’accesso ai concorsi ordinari.

Concorso riservato per facenti funzione Dsga

Avviare il concorso riservato per gli assistenti amministrativi di ruolo che hanno svolto per almeno tre anni le funzioni di DSGA, anche se privi di titolo specifico.

Gli impegni disattesi dal Governo e il programma di mobilitazione

La Ministra non tiene fede agli impegni, sottoscritti dal Governo in più occasioni, finalizzati a dare stabilità al lavoro e qualità alla scuola. Le procedure straordinarie che si stanno predisponendo non rispondono all’esigenza di una adeguata valorizzazione del lavoro svolto precariamente per consistenti periodi.
L’assenza di un sistema organico e permanente di abilitazione e accesso all’insegnamento crea i presupposti per la reiterazione del precariato, come avvenuto finora con la moltiplicazione delle supplenze che si rende necessario ogni anno conferire.
Oltre ai temi del reclutamento e del precariato, al centro della giornata di sciopero, restano le questioni che più in generale riguardano il settore, a partire dal rispetto degli impegni assunti per un incremento degli stanziamenti attualmente previsti per il rinnovo del contratto di lavoro, perché sia finalmente riconosciuto e valorizzato in modo giusto e dignitoso l’impegno professionale del personale docente, educativo e ATA.

IL PDF DEL DOCUMENTO