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Prende 4 e 5 agli esami di riparazione, alunna bocciata fa ricorso perché “non la rappresentano”: rigettato

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Ennesima bocciatura, ennesimo ricorso al Tar: stavolta il caso riguarda una studentessa di un liceo economico sociale. La ragazza è stata bocciata al terzo anno, dopo il mancato recupero dei debiti in italiano e inglese. L’esito delle prove di recupero era stato netto: 5 in italiano e 4 in inglese. Da qui, come riporta Il Gazzettino, il ricorso.

La famiglia della giovane sosteneva che i voti numerici non sarebbero stati rappresentativi della sua preparazione. Non solo: il consiglio di classe non avrebbe tenuto conto del profilo scolastico globale, senza valorizzare i suoi progressi, e la scuola non avrebbe attuato strategie per farla migliorare in italiano e inglese.

Non c’è stato però molto da fare: i giudici hanno confermato la bocciatura. Nello scrutinio di giugno i docenti avevano presentato la studentessa con il 6 nonostante una serie di insufficienze. Durante l’anno, inoltre, la scuola aveva invitato la famiglia a contattare i docenti perché la ragazza risultava “insufficiente in italiano e gravemente insufficiente in inglese e fisica a causa del metodo di studio, del comportamento e dell’impegno”.

Cosa dice la sentenza

La famiglia, però, ha incontrato solo la docente di fisica. Prima, a novembre, aveva avuto solo un colloquio con la prof di italiano. Mentre non ha mai incontrato la docente di inglese. “La censura secondo cui i voti espressi in forma numerica non rispetterebbero la preparazione della studentessa così come descritta dai docenti non è fondata – dice la sentenza del Tar – più volte nel corso dell’anno la scuola ha segnalato alla famiglia la situazione critica della studentessa. In proposito, va tenuto anche presente che l’obbligo della scuola di comunicare ai genitori dello studente l’andamento scolastico può ritenersi adempiuto mediante il semplice inserimento dei voti nel cosiddetto registro elettronico”.

“Peraltro i docenti di storia, matematica e diritto sembrano avere valorizzato i progressi della studentessa avendola presentata allo scrutinio finale con il 6, nonostante una media non sufficiente – aggiungono – inoltre, alla luce del costante permanere di criticità, testimoniate dalle comunicazioni della scuola alla famiglia, non sembra che il profilo scolastico globale della studentessa possa definirsi nel suo complesso positivo. Non risulta che la studentessa o la sua famiglia abbiano mai rappresentato alla scuola alcuna inadeguatezza dei corsi di recupero attivati – si conclude la sentenza – ferma restando l’ampia discrezionalità dei singoli istituti nell’organizzazione di tali iniziative”.

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