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Presentati ”percorsi” di educazione alla legalità a Palermo

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E’ il filo che lega i progetti di educazione alla cittadinanza e alla legalità promossi in collaborazione con il ministero dell’Istruzione dal la fondazione progetto legalità onlus in memoria di Paolo Borsellino, dalla fondazione Chinnici e dall’agenzia ANSA. I percorsi sono stati presentati ai ministri dell’Interno Annamaria Cancellieri e della Giustizia Paola Severino nell’auditorium del liceo Meli di Palermo. Lo studio dei costi dell’illegalità sarà uno degli aspetti analizzati dal progetto della fondazione Rocco Chinnici. ”Dal dopoguerra in poi abbiamo dimostrato che la criminalità è stata un freno per l’economia siciliana e cercheremo di far comprendere quanto la criminalità condizioni ogni progresso economico – ha detto Giovanni Chinnici, figlio di Rocco, il magistrato ucciso dalla mafia e coordinatore della fondazione a lui intitolata -Non mancherà un’attenzione particolare per i bambini in età prescolare utilizzando la favola di Pinocchio con strumenti multimediali. A questi percorsi si affianca il tradizionale concorso che ogni anno coinvolge diverse scuole in tutta Italia, nonostante le difficoltà”.
”Il nostro Paese e’ all’avanguardia nelle misure di contrasto alla mafia, ma ciò non è sufficiente, per questo affianchiamo al nostro impegno giudiziario quello profuso nella fondazione avviando progetti con l’università – ha detto Gaetano Paci presidente della fondazione Progetto legalità Onlus in memoria di Paolo Borsellino- E creando un osservatorio sui beni confiscati, asse fondamentale nella lotta alla mafia”.
Tra le proposte avanzate dalla fondazione progetto Legalità anche la richiesta di modifica dell’articolo 416ter sul voto di scambio. Il magistrato Paci ha poi ricordato alcune criticità della gestione dei beni confiscati con particolare riferimento alle ricadute sociali del riutilizzo dei beni. Paci ha poi ricordato due giovani vittime, morte in un incidente stradale causato dal corteo di macchine blindate dei magistrati. ”I loro nomi sono Biagio Siciliano e Giuditta Milella – ha detto – anche loro credo siano vittime della mafia anche se sono morte in un incidente stradale per una tragica fatalità. Ma va ricordato il clima di ostilità della Palermo di quell’epoca nei confronti dei magistrati che li voleva costretti in auto blindate in luoghi lontani da ogni centro abitato”. Il capo redattore della redazione ANSA siciliana, Franco Nuccio, ha parlato dei nuovi contenuti del portale legalità interessato dal progetto. Le nuove pagine racconteranno con testi, video e foto dei ragazzi che comporranno un ‘albero Falcone virtuale’ l’educazione alla legalità e i percorsi di educazione alla coscienza civica.