
Non è una novità, da tempo ormai il cinema fa parte della vita scolastica degli studenti italiani: cineforum pomeridiani, proiezioni mattutine o percorsi che i singoli docenti propongono ai propri alunni durante le ore curriculari, la settima arte è di casa nelle nostre aule.
Nel progetto riportato dalla redazione torinese del quotidiano La Repubblica, la novità sta nel fatto che la Cineteca Nazionale di Roma – il più importante archivio cinematografico in Italia e tra i più importanti in Europa e nel mondo, istituita nel 1949 – offrirà agli studenti del capoluogo piemontese sette grandi classici, sette pellicole conservate e restaurate. Lo scopo, sottolineare ancora una vota come il cinema possa essere un importante strumento educativo per affrontare argomenti chiave della storia e della società: dalla Shoah alla Resistenza, dalle trasformazioni della società italiana alla condizione femminile, fino alle migrazioni contemporanee e alle questioni ambientali.
Grazie alla collaborazione tra la sezione torinese di Aiace (Associazione Italiana Amici del Cinema d’Essai) e l’archivio cinematografico del Centro Sperimentale di Cinematografia, per la prima volta il progetto “La Cineteca Nazionale va a scuola” esce dai confini del Lazio per recarsi in Piemonte, puntando a valorizzare il proprio patrimonio avvicinandolo alle nuove generazioni. Il progetto, che avrà durata triennale, è stato presentato qualche giorno fa agli insegnanti delle scuole torinesi. Alla presentazione ha fatto seguito la proiezione del film “La tregua” di Francesco Rosi, uno dei titoli scelti dalla Cineteca per questa edizione del progetto.
Docenti e studenti potranno contare su un cartellone che comprende sette film e sette cortometraggi, suddivisi in tre percorsi didattici: 1. Come eravamo. Storie e luoghi del cinema italiano; 2. Il Novecento raccontato dai film italiani; 3. Razzismo e migrazioni contemporanee.
Del primo percorso fa parte, ad esempio, il film “Bellissima” di Luchino Visconti, una rappresentazione crudele dell’illusione del cinema come fabbrica dei sogni di fronte alla dura realtà del dopoguerra italiano, con Anna Magnani e Walter Chiari.
Nel percorso su razzismo e migrazioni, gli studenti potranno conoscere una pietra miliare del cinema italiano, “Il cammino della speranza” di Pietro Germi, film del 1950 che racconta il viaggio avventuroso di un gruppo di minatori siciliani, rimasti senza lavoro, che tentano, da clandestini, di raggiungere la Francia. Un film importante, per far ricordare alle nuove generazioni che anche noi siamo stati immigrati, disperati, che abbiamo lasciato le nostre terre d’origine in cerca di un futuro migliore.
Intervistata da Repubblica, la responsabile della formazione di Aiace Torino ha dichiarato che “la prospettiva di un triennio di lavoro condiviso offre l’opportunità di proporre percorsi tra la sala cinematografica e l’aula scolastica, per sensibilizzare il pubblico più giovane a visionare il film in spazi condivisi che stimolino la riflessione critica”.