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Proclamazione stato d’agitazione del personale docente e ATA a tempo indeterminato e determinato

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Il Saese proclama lo stato d’agitazione del personale docente e Ata a tempo indeterminato e determinato delle istituzioni scolastiche ed educative ( comparto scuola) e ipotizza una giornata di sciopero.

Pertanto, si chiede l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e di conciliazione, come previsto dall’art. 1 c. 4 della L. 83/00, di modifica dell’art. 2 c.2 della L. 146/90 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Per quanto riguarda il personale precario della scuola, il Saese reclama:

La stabilizzazione tramite piano straordinario che coinvolga non solo gli iscritti nelle GaE, ma anche gli iscritti nelle Graduatorie d’istituto di 2^ fascia.  Si tratta 166 mila docenti, che per il momento l’unica possibilità saranno i futuri concorsi, il che significa ricominciare da capo. Nel novembre del 2013 la Commissione Europea ha annunciato che la procedura di infrazione avviata nei confronti dell’Italia proprio in merito a tale questione aveva raggiunto la fase del parere motivato. Tale procedura di infrazione ha ad oggetto il lavoro a tempo determinato degli insegnanti delle scuole italiane e riguarda due questioni, una delle quali risulta pertinente alla denuncia del Saese:

1) la reale efficacia delle misure previste dall’Italia, nella fattispecie le campagne di compensazione e stabilizzazione, per contrastare l’abuso di contratti successivi di lavoro a tempo determinato;

2) la questione volta a stabilizzare se il personale a tempo determinato abbia fornito di una parità di trattamento rispetto al personale affine con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

3) Ritiro della 133/08. In Italia i precari non possono essere stabilizzati se non si ritirano i tagli Gelmini e la Riforma Fornero, allargando gli organici e scorporando le classi-pollaio.

4) Abilitazione diretta per gli ITP e per i Dottori di Ricerca. Il Sindacato Saese ha quindi ottenuto, in assistenza ad un proprio assistito, in possesso di     diploma di maturità tecnica commerciale conseguito nel 1997, conseguito in Italia, e inserito nelle Graduatorie d’Istituto per non abilitati, il riconoscimento da parte della Referente per i servizi di libera circolazione dei professionisti, del valore di tale titolo maturato, quale titolo con qualifica abilitante all’insegnamento in Italia, e quindi nell’Ue, per le classi di concorso A075/A076; ed inoltre quale titolo con qualifica specializzante per l’area disciplinare( posto di sostegno) AD03.

Che tale riconoscimento, consegue a quanto espressamente previsto dalla Direttiva Comunitaria 2005/36/CE, chiarendosi da parte dell’Ue, che i titoli culturali, costituiscono delle qualifiche complete, e quindi conformi alla Direttiva menzionata.

5) Abilitazione diretta per il Diploma di Maturità Tecnica Femminile conseguito entro l’a.s. 2001-2002. Il SAESE visionando gli atti documentali in suo possesso, ritiene, che il diploma di maturità tecnica femminile ad indirizzo generale, conseguito entro l’anno scolastico 2001-02 sia da considerarsi equivalente ed equipollente al diploma triennale di scuola magistrale. Pertanto è abilitante per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia.
In passato, infatti, venivano organizzati corsi di aggiornamento culturali e didattici per insegnanti di scuola materna di “igiene ed assistenza sanitaria” – di cui potevano partecipare anche i diplomati c/o gli Istituti Tecnici Femminili, ai sensi dell’art.396 e segg. del Regolamento Generale sui Servizi dell’Istruzione Elementare – R.D. 26 aprile 1928, n. 1297 e della C.M. n. 231, prot. 8130/19-C-I del 03/08/1972.

6) Migliorare la trasparenza per la nomina dei supplenti nella scuola italiana. Nella scuola statale italiana i lavoratori del comparto scuola con un contratto a tempo determinato hanno difficoltà all’accesso agli atti riguardanti le assunzioni per supplenza e spesso non vengono loro fornite informazioni esaurienti riguardo lo scorrimento delle graduatorie d’istituto, sovente per celare favoritismi. Il SAESE con la presente chiede all’amministrazione centrale di attivare attraverso il collaudato sistema delle Istanze On line, che venga rispettato l’obbligo da parte delle segreterie scolastiche alla pubblicazione in un albo telematico e in tempo reale per l’intero anno scolastico in corso le nomine dei supplenti sia su cattedra giuridica(31/08) sia su cattedra ordinaria e/ o spezzone orario(30/06), sia per le supplenze saltuarie e temporanee (comprese le urgenze di un solo giorno).
6) Regolamentare l’ora di Alternativa alla Religione Cattolica. Molte scuole in Italia negano la possibilità di attivare l’ora di alternativa.

Per quanto riguarda il personale di ruolo della scuola, il SAESE reclama:

1) Pensioni scuola e Quota 96.

Secondo i dati noti, tra insegnanti, educatori e personale ATA, sarebbero 4 mila le persone che non possono avere accesso alla pensione, pur avendo maturato i requisiti, secondo la legge Fornero, che, avendo definito il calendario secondo l’anno solare e non con quello scolastico, ha determinato dell’accesso alla pensione dei lavoratori della scuola per cui a data di fine anno coincide con il mese di agosto e non con quello di dicembre. Si consideri, anche che la pensione maturata in conseguenza del rapporto di lavoro è, per la normativa europea, retribuzione, non essendovi, come in Italia, differenza tra regime retributivo e previdenziale.

2) Permessi retribuiti e ferie.

Il Docente, come previsto dall’art. 13 CCNL 2006-2009 ha diritto ad usufruire, durante l’anno scolastico di sei (6) giorni ferie ed inoltre può usufruire di tre (3) giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari presentando semplice domanda corredata di autocertificazione ai sensi del D.P.R. 445 del 2000, senza attendere la concessione del Dirigente scolastico, che è obbligato a prendere atto della richiesta ed ha solo il compito di controllare la correttezza formale della domanda e dell’autocertificazione. Queste norme contrattuali, troppo spesso vengono viturpate da molti Dirigenti scolastici.

Per quanto riguarda il personale Direttivo della scuola, il SAESE reclama:

1) La mobilità per i Dirigenti scolastici.

L’associazione sindacale SAESE ha sottoposto all’amministrazione centrale tramite il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica – Ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali – la seguente lettera:

A causa del decreto legislativo 150 del 2009, conosciuto anche come decreto Brunetta, qualsiasi atto venga considerato dai presidi “insubordinazione” può essere sanzionato. Adesso per prendere una sanzione disciplinare basta davvero poco. Secondo la riforma Brunetta i docenti dovrebbero ubbidire al preside-padrone, considerato il fatto che contro le sanzioni disciplinari si ci può soltanto rivolgersi al giudice del lavoro.

“Il Dirigente scolastico padre-padrone è quanto di peggio possa capitare a una scuola, e non soltanto perché gli insegnanti, non tutti ovviamente, avvertono su sé stessi un peso che li porta a sentirsi oppressi e quindi ad avvertire un senso di vuoto e talvolta di “inutilità” del loro ruolo. Purtroppo i dirigenti padre-padrone ne esistono. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il primo dei risultati negativi è quello dell’attuale “emigrazione” degli insegnanti, sempre numerosa e sempre dalle stesse scuole. Con l’emigrazione degli insegnanti viene a mancare la continuità didattica, che sta alla base del programma operativo e del progetto educativo e formativo.”

Il Saese propone una mobilità per i Dirigenti ogni 3-4 anni che vengano valutati per il loro operato, che dovrà essere di controllo sulla legalità delle procedure messe in atto dal collegio dei docenti e personale ATA, e qualora non ritenuti idonei possano passare ad altro compito. Il collegio docenti dovrà avere più ampi poteri di indirizzo d lavorare in modo orizzontale e avere la possibilità di confronto e apertura sul piano educativo con i genitori e nelle scuole superiori con i ragazzi affinché si realizzi una unitarietà di intenti e finalità da garantire alle giovani generazioni un futuro di progresso sociale e di sviluppo economico.