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Punire troppo gli alunni è reato

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Punire gli alunni infliggendo maltrattamenti che sfociano nella violenza psicologica è reato.
A parlare è la sesta sezione penale della Suprema corte di cassazione, che ha confermato un giudizio di condanna emesso dalla Corte drappello di Potenza nei confronti di un’insegnante elementare di Senise, un paese in provincia di Potenza, famoso per la presenza di una diga in terra battuta che è tra le più grandi del mondo.

La maestra aveva imposto "un regime di vita scolastica assolutamente ed inutilmente umiliante e vessatorio per i piccoli discenti – si legge nella sentenza – costretti a subire ogni sorta di mortificazione e a respirare un clima di vero e proprio terrore, con intuibili riflessi negativi sull’equilibrio del loro sviluppo psichico e sullo stesso profitto didattico". "I bambini
venivano costretti a stare in piedi per ore – recita la sentenza – a imitare gli animali, ad assistere, impotenti, alla distruzione di giochi che avevano portato da casa; venivano aggrediti verbalmente con espressioni ingiuriose e, a volte, anche fisicamente con percosse".
Di qui la pronuncia di condanna per maltrattamenti motivata con "l’abituale sofferenza imposta a bimbi che si erano appena avviati all’esperienza scolastica e che, dovendosi rapportare ad un ambiente nuovo e diverso rispetto a quello più ristretto e protettivo della famiglia, avrebbero
avuto bisogno di massimo affetto e di grande comprensione, per superare il trauma naturalmente connesso alla scolarizzazione". Le classi in cui operava la maestra, infatti, erano di prima e seconda elementare.