Home Didattica Quando una intera classe ha insufficiente in una sola disciplina

Quando una intera classe ha insufficiente in una sola disciplina

CONDIVIDI

Fine quadrimestre, si stanno distribuendo le pagelle ai ragazzi in po’ in tutte le scuole. Chi l’ha ricevuta prima e chi dopo, ma la sostanza di cui vogliamo dire non cambia, considerato che tante osservazioni ci sono arrivate, in merito proprio ai voti lasciati ai ragazzi nelle pagelle.

E sì, vero, che talvolta le attenzioni e le performance degli alunni non sono uniformi in tutte le materie, ma è anche vero che appare strambo, se non addirittura bizzarro, che taluni studenti, con 8 e 9 in tutte le discipline, raccolgano una brutta insufficienza in una sola materia. 

Non interessa sapere se questa sia dell’aria umanistica o scientifica, sta di fatto che tutti quegli “ottimo” e gli “eccellente” si scontrano con l’”appena sufficiente”, espresso da una sola insegnante. Si potrà dire, allora, che proprio in quella disciplina l’alunna non si impegna. E invece non è così, perché c’è impegno e volontà, mentre all’apparenza sembra ci sia qualcosa che la frena a dare il suo massimo e l’insegnate, di contro, a dare il suo nel facilitare l’allieva a migliorare il voto. 

Una sorta di conflitto, pare di capire, combattuto senza però ricavarne un risultato accettabile, soprattutto per l’alunna, mentre la prof sta guardinga. 

Ma allora dove sta la mancanza? Nell’una o nell’altra? O in entrambe? 

Tuttavia, ci chiediamo: come può una docente tollerare e accettare che una mente così brillante, così aperta e generosa nello studio, una ragazzina che su qualunque studio ottiene considerazioni lusinghiere dai docenti, e invece in quella sola balbetta e incespica? Non sente, la docente, anche una lieve frustrazione per questa sua possibile incapacità di coinvolgere l’allieva allo studio? Certamente, la domanda dovrebbe farsela la prof, mentre molto spesso capita che, per evitare sensi di colpa e intromissioni imbarazzanti, la giustificazione più semplice è quella di accusare l’alunna di scarso interesse per la disciplina e dunque insufficiente rendimento, togliendosi di dosso così ogni inghippo e peso gravante sulla sua professione. 

Che è scappatoia semplice, molto semplice, quando soprattutto il dirigente non fa il suo mestiere, che è quello di capire, domandare e domandarsi. 

Ma non solo questo caso, è un caso particolare. 

C’è l’atro della prof, italiano e latino che, in una classe di 24 alunni, a tutti, ma proprio a tutti, mette insufficienze. In altre parole, il voto più alto è 5 all’orale e 5 allo scritto. 

E così ragazzi brillanti e meno, studiosi e meno, preparati e meno hanno voti per lo più coerenti con le loro preferenze disciplinari, ma poi tutti, e proprio in quella stessa disciplina, ottengono voti inferiori al 5, con tutta la gamma fino al 2: scritto e orale.  

E come può essere che non c’è nemmeno un 6? Anche in questo caso sembra che qualcosa non funzioni. Ma non funziona neanche all’interno del Consiglio di classe e nemmeno a livello di dirigenza, del preside cioè che deve curare e prendere atto e capire come mai tanta difformità di giudizio, in quella intera classe e con quella docente e con quella materia, pretendendo magari spiegazioni scritte.

Ma anche chi rappresenta i genitori dovrebbe, egli pure, richiedere un consiglio di classe straordinario per capire cosa sta succedendo e reclamare spiegazioni di un fatto tanto evidentemente strano.