Home Politica scolastica Quelli a cui piace la riforma: perchè ha cancellato l’organico tradizionale!

Quelli a cui piace la riforma: perchè ha cancellato l’organico tradizionale!

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Sono tanti i consensi raccolti per la Buona Scuola, il 3 giugno a Paestum, nell’ambito di un seminario nazionale tenuto da relatori di alto profilo.

L’evento – incentrato anche sul nuovo ordinamento della Repubblica e il rinnovamento delle amministrazioni pubbliche –  ha visto gli interventi di Alfonsina Montefusco, dirigente nazionale Anquap, del costituzionalista Michele Ainis, di Luciano Chiappetta, consigliere del ministero dell`Istruzione, e quindi il confronto, coordinato da Stefano Feltri, tra la senatrice Michela Montevecchi (M5S) e la parlamentare Elena Centemero (FI).

Secondo Luciano Chiappetta, “la grande novità della Legge 107/2015 è costituita dal superamento del concetto tradizionale di organico che si accompagna ad una nuova e più flessibile concezione dell’attività didattica”.

Chiappetta, che è stato capo dipartimento Miur, ha ricordato che “tutta la scuola, e non solo quella italiana, è stata ed è ancora legata al concetto di classe-aula; ma da più parti si avvertono spinte molto forti per il superamento delle mura dell’aula e dei limiti di una didattica confinata solo ed esclusivamente ad un gruppo determinato e sempre identico di studenti!”.

Uno degli interventi più seguiti è stato quello di Michele Ainis, “sul merito della riforma costituzionale si incontrano luci e ombre, mentre sul metodo al referendum ci verrà chiesto un voto in blocco, anziché per parti separate: c’è davvero una ragione costituzionale che impedisce lo spacchettamento?”.

 

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Tra i sostenitori della riforma, ma anche delle altre riforma in atto volute dal Governo Renzi, si è schierato Giorgio Germani, presidente di Anquap, secondo cui “ci sono momenti nella storia di un Paese e di un Popolo dove chi ha rappresentanza sociale non può non prendere posizione. In questi momenti gli atteggiamenti “pilateschi” non sono ammessi”.
Una critica alla Buona Scuola, però, anche Germani l’ha mossa: perché la riforma, a suo dire, ha “dimenticato una ineludibile revisione degli organi di governance”.

Meno entusiastico verso la Legge 107/15 è stato il commento alla riforma da parte di Michela Montevecchi, per la quale la “BuonaScuola è una riforma che si trova in un’empasse perché non sta risolvendo i problemi che si proponeva di affrontare. Nell’ultimo decreto scuole belle abbiamo assistito all’introduzione di un correttivo per regolare le supplenze, di nuove proroghe agli appalti per le pulizie all’interno delle scuole nonostante la segnalazione recente di Cantone, senza dimenticare poi il piano straordinario assunzioni che ha comportato non pochi problemi”.

Anche secondo Elena Centemero le problematiche sulla riforma non mancano: “l’ultimo decreto legge è stato emanato dal governo proprio per risolvere alcune criticità. Resta ancora aperta la questione piano straordinario di mobilità per i docenti, e qui si rischia davvero di compromettere la continuità didattica degli studenti e in secondo luogo le esigenze familiari dei docenti stessi”, ha detto la forzista.

Per Centemero, infine, “ciò che in ogni caso possiamo dire è che di fronte a una nuova organizzazione che potrebbe dare dei frutti positivi per le istituzioni scolastiche ci troviamo di fronte ad un provvedimento che è stato fatto di fretta e che sta mostrando quei limiti che Forza Italia aveva segnalato più volte in Commissione Cultura”. 

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