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Rapporto Invalsi 2004/2005 sugli apprendimenti

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E’ quanto emerge dai dati resi pubblici nella giornata di ieri 11 ottobre 2005 dalla conferenza stampa congiunta fra il ministro Moratti e il presidente dell’Invalsi Giacomo Elias.
La valutazione, relativa all’anno scolastico 2004/2005, è stata connessa all’avvio della riforma del primo ciclo. Ciò ha avuto come conseguenza l’obbligatorietà, molto contestata lo scorso anno da più parti,  per le classi del primo ciclo e la facoltatività per le classi del secondo ciclo.
Le classi coinvolte sono state nella primaria 1ª e 4ª, nella secondaria di primo grado la classe 1ª, nella secondaria di secondo grado la 1ª e la 3ª.
Il primo dato negativo che si coglie da una lettura veloce delle informazioni finora rese note riguarda il rapporto esistente fra ritardo negli studi e risultato medio. Quando infatti in una classe vi sono alunni in ritardo, relativamente alla regolarità negli studi riferita all’età anagrafica, la media delle risposte esatte diminuisce con il crescere di tale percentuale di ritardo. Il ritardo è presente fin dalla seconda primaria ove si attesta al 2%, raggiunge il 4% nella 4ª, l’8% nella secondaria di primo grado, il 13%nella secondaria di secondo grado per raggiungere la cifra del 19% nella classe terza di secondo grado.
Il secondo dato, questa volta positivo, che la Ministra ha voluto sottolineare, riguarda la partecipazione al progetto di riforma. “Questi primi risultati”, ha commentato con soddisfazione il ministro Moratti, “ci confermano l’adesione convinta da parte delle scuole del primo ciclo alle innovazioni della Riforma già operative per questo segmento, in particolare rispetto al coinvolgimento delle famiglie ed alla personalizzazione dei piani di studio”.
Secondo il Ministro, inoltre “l’analisi condotta sugli apprendimenti ha evidenziato nella scuola primaria un miglioramento nelle conoscenze grammaticali e in geometria rispetto ai risultati delle precedenti rilevazioni. L’indagine ci conferma purtroppo un persistente squilibrio in alcune discipline tra gli studenti dell’istruzione classica e quelli degli istituti professionali, legato soprattutto ad una più alta percentuale del ritardo negli studi. Ma gli strumenti della valutazione ci consentiranno di intervenire adeguatamente per far sì che i primi miglioramenti si vedano già dal 2006, quando verrà effettuata la prossima rilevazione OCSE-PISA, che accerta le competenze dei quindicenni scolarizzati”.
Secondo il presidente dell’Invalsi Elias “l’esperienza della rilevazione estesa a tutte le scuole del primo ciclo, costituisce formalmente il primo atto del nuovo Servizio Nazionale di Valutazione ed è stato un importante banco di prova per l’Istituto, l’occasione per mettere a punto un sistema organizzativo basato sulla collaborazione con gli Uffici scolastici regionali che ci permetterà di ottenere risultati ancora più precisi nelle successive rilevazioni”.