Home Attualità Religione cattolica, si cerca una soluzione per stabilizzare i precari

Religione cattolica, si cerca una soluzione per stabilizzare i precari

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Il reclutamento degli insegnanti di religione è uno dei temi spinosi del momento. Infatti ci sono oltre 15 mila precari che aspettano da anni di essere stabilizzati.

In loro soccorso potrebbe arrivare una proposta di legge, fortemente voluta dalla deputata Flora Frate, del Movimento Cinque Stelle, che dovrebbe seguire le richieste avanzate in questi mesi dalla Fgu/Snadir, assieme a Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola.

La deputata pentastellata ha ribadito l’impegno per i precari di religione cattolica nel corso di un intervento a Federico Cammarata TV .

Una procedura riservata per i docenti di religione

La risoluzione in Commissione Cultura, presentata dall’onorevole Flora Frate lo scorso 7 novembre, interveniva proprio su questo fronte. In seguito, l’emendamento non passò, ma la questione in sintesi era e rimane questa: “Una situazione grave ed incresciosa – si legge sul provvedimento – se si pensa che, su un totale di circa 25mila docenti, oltre 15mila sono assunti all`inizio di ogni anno scolastico con un contratto a tempo determinato. Si tratta di diverse migliaia di docenti: una parte di essi (con il triste primato di oltre 25 anni di servizio precario), pur avendo superato il concorso del 2004, non è stata immessa in ruolo; gli altri, anch’essi con più di 36 mesi di servizio, hanno svolto per la maggior parte un incarico a tempo determinato da oltre 15 anni”.

In un recente comunicato, il sindacato FGU/Snadir aveva chiarito, tramite il Segretario nazionale Orazio Ruscica, che “la risposta normativa dev’essere strutturale in quanto deve mirare a cancellare definitivamente la vergognosa condizione lavorativa nella quale sono tenuti da decenni gli insegnanti di religione”.

“Una procedura concorsuale per soli titoli e servizi oppure con la sola prova orale non selettiva con successiva graduatoria ad esaurimento, revisione dell’inadeguata quota di organico del 70%: sono questi i punti sui quali lo Snadir ha insistito in tutte le sedi”, dichiarava Ruscica.

Ma il Governo pensa al concorso ordinario con quote riservate

Tuttavia, è bene ricordare che poche settimane fa, il vice Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, rispondendo ad una interrogazione posta dall’ex sottosegretario al Miur Toccafondi, ha chiarito: “L’immissione in ruolo dei docenti di religione non può, a legislazione vigente, che avvenire attraverso un nuovo concorso ordinario, che, attraverso una quota riservata, possa piuttosto valorizzare l‘idoneità conseguita e, in aggiunta, riconoscere il servizio prestato”.

Alla luce di quanto dichiarato dal vice Ministro, la quota riservata potrebbe essere destinata ai docenti di religione in graduatoria dall’ultimo concorso del 2004, che da allora sono rimasti precari, allo scopo di risolvere la questione degli idonei del concorso 2004, i quali avrebbero potuto trovare stabilizzazione già nel 2013, ma che per un mero errore tecnico restarono fuori dai giochi.

Si attende di conoscere il testo della proposta di legge dell’onorevole Frate, e di conseguenza, i prossimi sviluppi di una vicenda che sembra diventare infinita.

E’ partito anche il ricorso della Fgu/Snadir

La questione arriva anche alla Corte di Giustizia Europea. Il Tribunale di Napoli, come scritto in precedenza, con l’ordinanza del 13.02.2019, ha rimesso la materia all’attenzione della Corte di Giustizia europea, con un’articolata ricostruzione della normativa generale interna di tutela dei docenti di religione richiamando, a proposito, anche la giurisprudenza delle Corti italiane e quella della stessa Corte di Giustizia.
A portare avanti la battaglia con un ricorso è la FGU/Snadir, che rende nota l’ordinanza del Tribunale partenopeo.