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Riapertura scuole in Sicilia: domani, 13 gennaio, si torna in aula. Flc-Cgil Sicilia: gravissimo errore

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L’attesa per le scolaresche, i docenti e il personale della scuola siciliana è finita: domani, 13 gennaio, si ritorna a scuola in presenza. 

Dopo la proroga di tre giorni, dal 10 ad oggi, 12 gennaio, stabilita dall’Assessore regionale, Roberto Lagalla, e dal presidente, Nello Musumeci, a seguito della riunione della task-force, del 9 scorso, con tutte le organizzazioni sindacali interessate e dei responsabili della scuola dell’Isola, è arrivato in queste ore l’esito (il video) della ulteriore riunione fissata appunto per oggi e che ha lasciato amareggiata la Flc-Cgil che in un comunicato, a firma del segretario Adriano Rizza, fa sapere: “Tornare a scuola già domani 13 gennaio è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva”. 

Infatti, per chiudere le scuole autonomamente da parte delle singole regioni, senza cioè l’avallo del ministero della Istruzione, occorre essere in zona arancione o rossa, cosa che per la Sicilia per fortuna non è accaduto e dunque vale quanto stabilito a livello nazione. 

“Non lo diciamo solo noi– precisa Rizza- che bisogna ritardare il ritorno a scuola ma anche la comunità scientifica, nonché autorevoli esperti come lo stesso consulente del Ministero della salute, il professor Ricciardi”.

“È giunto il momento che il governo nazionale – fa sapere ancora Rizza – si assuma le responsabilità che gli competono e faccia un mea culpa rispetto a tutto quello che non è stato fatto. Le promesse sui tamponi gratuiti e sulla fornitura di mascherine ffp2, tra l’altro solo in casi particolari, sappiamo con certezza che saranno difficilmente realizzabili”.

Anche Gabriella Messina, della Cgil Sicilia, scrive: “Dal dibattito sono emerse le difficoltà e le criticità legate ad un andamento epidemiologico in itinere che impone strategie e misure adeguate, nessuna esclusa, ed investimenti concreti da tempo invocati per garantire la scuola in sicurezza”.

E Katia Perna, della Flc Cgil Sicilia, sottolinea: “Continuano le difficoltà nel reperimento dei supplenti per la sostituzione del personale assente e nelle comunicazioni relative alla positività degli alunni. Tutto ciò mentre non ci risulta che siano state adottate nuove misure per potenziare e rendere efficace e tempestivo il tracciamento”.

Anche il dirigente scolastico, Franco Pignataro, tiene a precisare: “La riapertura non risolve il problema della didattica in presenza ed in dad, assai contraddittoria dal punto di vista metodologico. Come al solito i ritardi negli interventi creano queste condizioni indecifrabili”.

Dello stesso tenore le parole di Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil Sicilia: “Il tracciamento e la fornitura dei presidi di protezione sono due condizioni fondamentali per garantire il ritorno a scuola in sicurezza. Condizioni che sono state disattese”.

Di ben altro tenore la posizione della sottosegretaria all’istruzione, Barbara Floridia, senatrice M5S: “Anche in Sicilia si torna tutti a scuola in presenza, e questa è una buona notizia. Accolgo con favore il fatto che anche regione siciliana si adegui e segua le indicazioni del governo nazionale, anche alla luce di quanto avvenuto con il pronunciamento del Tar in Campania. Ovviamente la riapertura deve accompagnarsi a misure specifiche per garantire una sempre maggiore sicurezza per studenti e personale scolastico: in primis il potenziamento dell’accesso ai vaccini per gli studenti e lo snellimento delle procedure dei tracciamentio. Come MoVimento 5 Stelle da tempo diciamo che se si rispettano tutte le regole previste, la scuola è uno dei luoghi più sicuri: dunque bene sentire parole analoghe anche dall’assessore Lagalla, che concorda con noi su questo”.