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Riapertura scuole. Più spazi, meno alunni, più insegnanti: ciò che serve davvero ma non c’è

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Iniziare dall’edilizia scolastica. Gli spazi delle scuole italiane sono insufficienti e stretti. Molte scuole non sono nate per essere scuole, ma erano edifici nati per altri usi che poi sono stati adattati.” Lo ha detto nel consueto appuntamento di Tecnica della Scuola Live sulla riapertura delle scuole Libero Tassella, amministratore del gruppo Facebook Scuola bene comune, per ribadire una decisa posizione rigorista che vuole docenti e alunni ancora in DaD fino a un importante calo dei contagi o a misure di sicurezza reali (dagli impianti di aerazione alla riduzione delle classi pollaio).

Il piano per la ripartenza di Scuola Bene Comune

“Innanzitutto bisogna partire con un piano quinquennale di edilizia scolastica. Abbiamo bisogno di scuole nuove e sicure e di ristrutturare e consolidare i vecchi edifici scolastici. Dopodiché il secondo intervento è sugli organici. Noi quest’anno avremo le stesse classi numerose dell’anno precedente quindi bisogna fare una grossa operazione sull’organico di fatto per andare a sdoppiare le classi e le sezioni di scuola dell’infanzia e avere un numero di insegnanti stabili già dall’inizio dell’anno scolastico.”

Dunque, una formula per la ripartenza basata su più spazi, meno alunni e più insegnanti. Il segno e la cifra del fallimento del Ministero dell’Istruzione, secondo Scuola Bene Comune, dato che questi tre semplici tasselli costituiscono ciò che serve davvero a una scuola sicura ma non c’è, mentre rincorriamo i tamponi e prolunghiamo la DaD.

“Questi interventi noi li privilegiamo rispetto al piano di digitalizzazione della scuola. Non vorremo che la DaD, concepita per un caso emergenziale, fosse poi riproposta nella pratica della scuola e divenisse una prassi e uno strumento per non diminuire gli alunni nelle classi.”

Insomma l’organico abbia la precedenza sulla digitalizzazione, secondo Scuola Bene Comune. Una posizione sulla quale Libero Tassella trova l’accordo con Gloria Ghetti, cofondatrice del Comitato Priorità alla scuola, anche lei ospite della diretta di Tecnica della Scuola e anche lei estremamente critica rispetto alla DaD, che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha più volte detto di volere rendere anche in futuro strumento integrativo (non alternativo) rispetto alla didattica ordinaria.

RIVEDI LA DIRETTA

A colloquio con il nostro direttore Alessandro GiulianiGloria Ghetti, co-fondatrice del movimento Priorità alla Scuola, docente di storia e filosofia al Liceo Torricelli Ballardini di Faenza (RA) e presso la scuola gratuita di italiano per migranti Penny Wirton (Faenza); e Libero Tassella, insegnante e amministratore del gruppo Facebook Scuola bene comune.

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