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Riapertura scuole settembre, la Lombardia punta a vaccinare gli studenti. OMS: “Donate a Covax”

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In tema di vaccinazioni, la Lombardia accelera. Dopo le prenotazioni dei 40enni, dal 27 maggio al via quelle relative alla fascia d’età 30-39. Mentre dal 2 giugno sarà la volta dei giovani dai 16 ai 29 anni. A dare la notizia il consulente della Regione Lombardia Guido Bertolaso. Si prospetta dunque un’estate all’insegna dei vaccini per gli adolescenti che, in alcuni casi, saranno anche impegnati con la scuola d’estate. L’obiettivo dichiarato della Regione, che in alcuni contesti sta sperimentando i test salivari, è quello di ripartire a settembre in sicurezza, con gli alunni immunizzati.

A far da contraltare però a quest’auspicio c’è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che invece esorta a considerare la possibilità di donare i vaccini al programma Covax (che li ridistribuisce ai Paesi a rischio).

Come segnala ‘Amref‘ il numero di contagi in Africa è aumentato del 15% negli ultimi 30 giorni. Per raggiungere l’obiettivo di vaccinare almeno il 60% della popolazione, l’Africa avrebbe bisogno di almeno 1,5 miliardi di dosi di vaccino che potrebbero costare tra gli 8 miliardi e i 16 miliardi di dollari. Secondo l’Africa CDC, al 6 maggio, il continente africano ha ricevuto oltre 36 milioni di dosi di vaccino COVID-19, ma ne ha somministrate solo 15 milioni.

Cos’è il meccanismo Covax?

Il meccanismo Covax è stato istituito insieme all’organizzazione internazionale per i vaccini Gavi, per assegnare i lotti ai paesi poveri. Covax ha accordi per sostenere 92 Paesi a basso e medio reddito, più della metà dei quali si trovano appunto in Africa.

Secondo il modello Covax, tutti i Paesi coinvolti riceverebbero inizialmente scorte sufficienti per il 20% delle loro popolazioni, dopodiché la distribuzione aderirebbe al quadro dell’OMS per l’assegnazione dei vaccini COVID-19 a livello internazionale sulla base delle necessità.

La logica generale di Covax è che nessun Paese dovrebbe vaccinare più del 20% della sua popolazione fino a quando tutti i paesi non avranno vaccinato il 20% della propria popolazione, in conformità con i principi di uguaglianza globale.

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