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Riforma organi collegiali, la stroncatura di Di Pietro

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Una stroncatura totale. È quella che il presidente dell`Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha realizzato nei confronti della proposta di legge approvata dalla Commissione Cultura della Camera a proposito di quello che rimane del Progetto di legge Aprea: malgrado l’approvazione delle norme che dovrebbero riformulare gli organi collegiali della scuola sia ancora lontana, l’ex magistrato di “mani pulite” ha speso sul suo blog parole di fuoco. Perché il testo viene considerato una sorta di via libera alle iniziative private nel contesto dell’istruzione pubblica. “Con la proposta di legge di riforma della scuola, che ha come prima firmataria l`on. Aprea, – ha scritto Di Pietro – si mette mano agli organi collegiali delle istituzioni scolastiche e si sostituisce, di fatto, il finanziamento pubblico con i finanziamenti privati, mettendo in discussione l`idea stessa di scuola pubblica. Da qualche giorno stiamo assistendo a una forzatura per accelerarne i tempi di approvazione. E` gravissimo che stiano cercando di far passare questo provvedimento, senza nessun tipo di confronto con la società e, addirittura, impedendo che sia discusso in Aula”. Anche se, per completezza, dobbiamo dire che l’iter di approvazione del progetto di legge prevede che nelle prossime settimane il testo approderà in aula: prima per essere discusso e poi votato.
Di Pietro però condanna anche la modalità con cui i parlamentari stanno decidendo di rivedere una riforma attesa da decenni. “Vorrei richiamare l`attenzione sul metodo assolutamente antidemocratico che si sta utilizzando per affrontare una questione che riguarda la collettività tutta. Basta trattare la scuola, un`istituzione dello Stato, come un argomento di secondo ordine! Negli ultimi anni abbiamo già assistito allo scempio effettuato dalla coppia Tremonti-Gelmini.Continuare a ostacolare o, addirittura impedire il dibattito in Parlamento e tra i cittadini, lasciare che sia una Commissione ristretta a modificare la governance delle scuole pubbliche è un diktat antidemocratico a cui non possiamo sottostare. Per questo ­- conclude il rappresentante dell’Idv -, abbiamo chiesto l`intervento del presidente della Camera Fini”.
Il presidente dell’Italia dei valori non si limita però ai commenti. Per lunedì 2 Aprile ha annunciato che il suo raggruppamento politico porrà “la questione al ministro Profumo perchè prenda posizione”. Profumo, a quel punto, tirato per la giacca, dovrà spiegare la sua posizione su un testo che prima ancora di vedere la luce sta facendo discutere oltre ogni aspettativa.