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Riforma secondaria, ai Confederali non piace il Forum

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Non piace ai sindacati confederali della scuola l’idea del ministro dell’Istruzione Letizia Moratti di mettere a disposizione su Internet la bozza di decreto di riforma della secondaria superiore: Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, tramite i loro segretari reclamano un vero negoziato che tenga conto delle esigenze del personale scolastico. "La bozza del decreto – afferma Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil – si caratterizza per pochezza delle idee ed una grande nebulosità: abbonda la confusione perché non è dato capire il destino né degli istituti professionali né degli istituti tecnici considerato che fa solo un vago accenno a "percorsi" da trasferire alle Regioni. Il risultato è che un decreto legislativo che dovrebbe dire quale è, per il governo, l’assetto del secondo ciclo viene meno a questo preciso compito".

Il segretario della Flc Cgil conclude il suo pensiero chiedendo al Miur l’avvio "di una consultazione vera e formalizzata nelle scuole e nel Paese da attuarsi nel mese di marzo". Sullo stesso piano le dichiarazioni di Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl: "Il forum telematico non coglie l’essenza di un coinvolgimento reale di quanti, come comunità organizzate nella scuola reale, hanno necessità di essere ascoltati. Questa modalità di procedere – conclude Scrima – è un artificio per glissare la partecipazione della scuola reale".
I sindacati sono stati convocati al ministero per il 26 gennaio: in quella sollecitereanno un confronto più serrato e risposte concrete: "vogliamo dare certezze a tutti gli insegnanti della scuola statale – dice Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola – dando voce all’esperienza di chi lavora a scuola. Va sottolineata con forza l’esigenza di una trattativa tra organizzazioni sindacali e Miur: su questo punto esiste già un impegno da parte del ministro e va ora data attuazione a tale impegno. Se non si tiene conto dell’importanza del ruolo che gli insegnanti sono chiamati a svolgere si rischia di fare un’operazione puramente istituzionale, di ingegneria di sistema. Sugli orari ad esempio – pone l’attenzione Di Menna – si prefigurano grandi cambiamenti: è un fatto che desta grande preoccupazione in quanti lavorano a scuola. E i cambiamenti richiedono di riconoscere l’esperienza, la professionalità e il lavoro degli insegnanti".

A ben vedere però rispetto a quanto ventilato nelle scorse settimane, la bozza on line già conterrebbe delle novità: sembrerebbe, ad esempio, scomparso il passaggio automatico del personale scolastico degli istituti professionali alle Regioni. "Questo è il frutto dell’azione sindacale e delle tante proteste che già ci sono state – ci tiene a dire Di Menna – ma ora la mobilitazione deve continuare: siamo anche contrari al dualismo netto tra sistema dei licei e sistema professionale. I licei tecnologici, ad esempio, dovrebbero prevedere oltre alle materie culturali di base anche percorsi didattici, stage, alternanza con il lavoro che permettano di acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro. Al pari, nel caso di una scelta rivolta al sistema professionale, occorre garantire in modo omogeneo, in tutto il territorio nazionale un solido percorso di buona istruzione di base, anche con un sistema integrato. Invece al momento questa flessibilità non c’è".
I Confederali chiedono infine al Miur di rispettare gli impegni presi durante la presentazione della bozza avvenuta la scorsa settimana: "Il ministro Moratti – rilancia il segretario della Uil Scuola – ci aveva promesso un testo più approfondito: un articolato che però al momento non abbiamo ancora ricevuto e che servirebbe per un approfondimento più capillare e per rappresentare proposte articolate sull’insieme del decreto".