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Riforme: cambieranno specializzazioni ed esami per accedere alle professioni

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Le riforme della scuola e dell’Università saranno accompagnate da una radicale revisione delle scuole di specializzazione, degli esami e del praticantato utile all’accesso alle professioni. Lo ha dichiarato uno degli esponenti di punta del Ministero dell’Istruzione, il sottosegretario al Miur, Maria Grazia Siliquini, partecipando ad un convegno su "Accesso alle Professioni regolamentate", organizzato dalla locale Consulta Permanente dei Professionisti, e svoltosi presso il "Salone dei Mestieri" di Torino.

"Le professioni – ha detto il sottosegretario – presentano un valore strategico per lo sviluppo del Paese: sono convinta che intercorre un nesso inscindibile tra istruzione, formazione, accesso alle professioni e qualità delle prestazioni professionali. Ecco perché sto lavorando, con il ministro Moratti, per modificare l’Università, le scuole di specializzazione legale, gli esami di Stato per l’accesso alle professioni e per rendere obbligatorio il tirocinio professionale per tutti".
L’intenzione del Miur è quella di modificare in prima battuta gli accessi alle professioni più "alte", raggiungibili esclusivamente attraverso i percorsi di studi universitari: "in questa direzione – ha spiegato il sottosegretario di An – stiamo lavorando per potenziare il raccordo tra formazione universitaria e lavoro, superando l’eccessivo livello di scollamento tra le esigenze espresse dalle categorie produttive e professionali e l’offerta formativa degli Atenei. Sempre in quest’ottica, per la prima volta, ho riunito insieme al Miur, in tavoli tecnici consultivi, i rappresentanti del mondo accademico e del sistema delle professioni per elaborare congiuntamente ed in modo sinergico la proposta di revisione dei percorsi formativi, armonizzando tra loro le diverse richieste".

Durante il convegno torinese è stato ricordato dai dirigenti del Miur che il Comitato tecnico scientifico di coordinamento, responsabile della revisione dell’accesso alle professioni e dell’organizzazione dei nuovi esami di Stato, è composto da una serie di organi istituzionali di alto livello accademico: del Comitato fanno parte rappresentanti della Crui (la Conferenza nazionale dei Rettori), del Cun (il Consiglio universitario nazionale) e degli Ordini professionali. L’obiettivo del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca è riuscire a realizzare una bozza di documento contenente la revisione delle classi di laurea, dei nuovi esami di accesso alle professioni e del praticantato per accedervi già entro il mese di marzo: "a quel punto – ha concluso Siliquini – presenterò la bozza del decreto al ministro Moratti, al fine di rendere operativa la riforma universitaria, la dove possibile, già dal prossimo anno accademico".