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Rifugiati: insegnare a comprendere il fenomeno migratorio

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Avanguardie Educative propone il suo primo appuntamento per il 2021 alle scuole con un webinar dal titolo “Uno spazio di apprendimento sicuro e inclusivo”, che si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative formative. L’appuntamento è per il 18 gennaio 2021 dalle 16,30 alle 18,30 quando un pool di esperti presenterà un kit di materiali didattici su rifugiati, richiedenti asilo e migrazioni creato elaborato da UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, in collaborazione con le scuole.

I minori rifugiati

L’UNICEF stima un alto numero di minori rifugiati arrivati in Italia negli ultimi anni, si parla infatti di oltre 70.000 tra bambini e ragazzi, che senza familiari al seguito in molti casi, hanno attraversato il Mediterraneo, partendo prevalentemente dalla Libia e dalla Tunisia, che oggi sono ancora le due principali rotte seguite dai flussi migratori. Tra di loro si parla spesso di “irreperibili”, quelli di cui si perdono le tracce o perché in movimento verso i paesi del nord Europa, o perché spinti da un pressante bisogno economico ad abbandonare il sistema dell’accoglienza.

Il rapporto dell’UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, Coming together to Refugee Education ha di recente esplorato l’incidenza della pandemia su questo aspetto del fenomeno migratorio, raccogliendo dati, relativi ad informazioni provenienti da dodici paesi che accolgono oltre la metà dei bambini rifugiati di tutto il mondo.

Prima della pandemia – si legge nella presentazione del volume pubblicato sul sito dell’UNHCR – la probabilità che un bambino rifugiato non ricevesse un’istruzione era due volte più elevata rispetto a quella di un bambino non rifugiato. Tale divario è destinato a peggiorare: molti potrebbero non avere l’opportunità di riprendere gli studi a causa della chiusura delle scuole, della difficoltà di pagare tasse d’iscrizione, divise o libri di testo, dell’impossibilità di accedere alle tecnologie o perché costretti a lavorare per sostenere le proprie famiglie.

Il rapporto evidenzia che a livello di scuola primaria la percentuale di iscrizioni di bambini rifugiati è alta, ma diminuisce sensibilmente a livello di scuola secondaria di primo grado, solo il 31 % prosegue infatti gli studi, e nella secondaria di secondo grado si raggiungono percentuali bassissime.

Le bambine rifugiate

Se si parla di minori rifugiati inoltre, non va mai dimenticato che la condizione delle bambine sembra essere ancora più problematica. Questo dato emerge dal già citato rapporto e il Malala Fund (https://www.malala.org/) ha stimato che, per effetto della pandemia da Covid-19, la metà di tutte le ragazze rifugiate iscritte alla scuola secondaria non sarebbero ritornate in classe alla riapertura delle scuole alla fine dell’anno scolastico 2019/20, e tra loro le bambine rifugiate sono a rischio di abbandonare gli studi per sempre, con un gravissimo impatto sulle future generazioni. Per saperne di più è utile anche consultare il sito dove è possibile trovare delle mappe interattive sulle principali rotte migratorie dei rifugiati.

Il kit

“Insegnare il tema dei rifugiati” è un kit di materiali didattici su rifugiati, nato dalle tante domande e dai tanti bisogni che docenti, genitori e alunni hanno rilevato, visto l’alto numero di minori rifugiati e richiedenti la protezione internazionale, accolti nelle scuole del continente europeo.
I materiali didattici sono stati pensati per aiutare insegnanti e alunni a comprendere meglio il fenomeno migratorio nella sua complessità e, al tempo stesso, con l’intenzione di promuovere un insegnamento basato sui fatti e di fornire agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie alcune indicazioni utili nel lavoro con i bambini rifugiati e richiedenti asilo presenti nelle classi. Il kit si inserisce a pieno titolo tra le risorse a disposizione delle scuole per l’insegnamento dell’educazione civica, per approfondire i temi della migrazione e della cittadinanza mondiale, secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030.
L’evento è rivolto a docenti e dirigenti dei due cicli di istruzione e potrà essere seguito anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avanguardie educative.