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Rinnovo contratti PA, si va verso lo strappo

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Nessun cambio di copione: dopo la fumata nera per il rinnovo dei contratti della scuola, arriva anche quella riguardante tutto il pubblico impiego. Che così rimane fermo a cinque anni fa.

Dall’annunciato incontro con il Governo, a Palazzo Chigi, i sindacati escono così contrariati. Non lo nasconde Francesco Scrima, coordinatore Cisl Lavoro Pubblico, che nei giorni scorsi aveva speso parole di speranza (grazie alle proteste di piazza “La piazza ‘stura le orecchie’ al Governo”) per la convocazione ottenuta dall’Esecutivo: nel corso dell’incontro, ha detto il sindacalista Confederale, abbiamo “ribadito al tavolo le richieste portate in piazza lo scorso 8 novembre a Roma da 100 mila lavoratori dei servizi pubblici: apertura della contrattazione nazionale e risorse per i contratti del pubblico, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione vera delle amministrazioni pubbliche, del sistema scolastico e formativo e dei corpi dello Stato, valorizzazione delle professionalità”.

 

 

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La parte pubblica, però, ha continuato a prendere tempo. “Nonostante i nostri sforzi, dal Governo non è arrivata alcuna apertura significativa. Per questo motivo le categorie del lavoro pubblico Cisl proclameranno lo stato di agitazione e intensificheranno la mobilitazione per il rinnovo del contratto”, ha concluso Scrima.

L’impressione è che, seppure lentamente, anche gli altri sindacati Confederali stiano andando verso lo sciopero generale. Scelta per il momento presa, in solitudine, dalla Cgil che farà incrociare le braccia ai lavoratori pubblici il prossimo 5 dicembre.