Home Politica scolastica Ronzulli risponde a Fioramonti e mangia merendina in diretta TV

Ronzulli risponde a Fioramonti e mangia merendina in diretta TV [VIDEO]

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Hanno fatto scalpore le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, in merito all’introduzione di una tassa sulle merendine per finanziare la scuola.

Singolare protesta della deputata di Forza Italia, Licia Ronzulli, che, durante il programma L’Aria che Tira su La 7, ha mangiato uno snack al cioccolato: “Mangio una merendina, ne approfitto prima che aumentino le tasse. Ne approfitto e continuo a mangiarle con moderazione. L’educazione alimentare non ce la deve insegnare lo Stato tassando le merendine, sennò torniamo ai tempi della dittatura. L’educazione si fa a scuola con la prevenzione. Da liberale, non mi faccio insegnare dallo Stato l’educazione alimentare”.

Trovare risorse per aumentare lo stipendio ai docenti e finanziare scuola e università, tassando merendine, bibite gassate e aumentando i biglietti aerei di un euro per i voli nazionali e di un euro e cinquanta centesimi quelli internazionali.

La proposta del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti è stata definita “praticabile” dal premier Giuseppe Conte, ma non è della stessa opinione il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Nostro obiettivo è quello di abbassare le tasse e non aumentarle”. 

I fondi chiesti per la scuola sono 3 miliardi, 1 per università e ricerca e altri 2 per dare 100 euro al mese in più agli insegnanti. Da coprire in parte con le tasse sui voli aerei (che si aggiungerebbero ai 5 euro già nel biglietto per i cassintegrati del settore, quasi tutti di Alitalia) e, più difficile da disegnare e attuare, quella sulle merendine e bibite gasate.

Salvini critica la tassa sulle merendine

Sulle misure proposte da Fioramonti ha invece ironizzato l’ex vicepremier Matteo Salvini. “Follia e malattia. Una tassa sulle merendine e le bibite gassate: occhio ai pericolosi detentori di spuma nera e bianca, gazzosa e aranciata e di merendine. Vedo già perquisizioni negli zainetti dei bimbi a scuola”. La via della sugar tax  era stata già tentata lo scorso anno, senza successo.