
Per l’intera giornata di oggi, 4 novembre, è previsto uno sciopero proclamato dal SISA, Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente e dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università. Ma per quali motivazioni? Ecco quali sono le richieste.
Sciopero 4 novembre, perché si protesta?
Il sindacato SISA, nel motivare lo sciopero, come riporta Il Messaggero, ha articolato una serie di rivendicazioni. Tra le principali richieste c’è quella di abolire il concorso per dirigente scolastico e passare a una figura elettiva sul modello universitario, da scegliere tra i membri del collegio docenti in possesso di laurea magistrale e con almeno tre anni di esperienza nel ruolo di primo collaboratore.
Sul fronte occupazionale, il sindacato rivendica l’assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili per docenti e personale ATA in tutti gli ordini di scuola.
Viene inoltre proposta la creazione di un ruolo unico docente con uguale orario e salario in tutti i gradi di istruzione, dall’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado.
Un’altra richiesta centrale riguarda il recupero del potere d’acquisto: il sindacato chiede aumenti degli stipendi di almeno il 20% netto per compensare l’inflazione manifestatasi negli ultimi anni.
Tra le proposte innovative figura l’introduzione dello studio delle lingue arabo, russo e cinese nelle scuole secondarie superiori.
Il SISA chiede anche il pensionamento volontario ope legis a partire dall’anno scolastico 2026/2027 per il personale docente e ATA con invalidità compresa tra il 67% e il 100%, che abbiano almeno trent’anni di servizio e contributi senza vincoli di età anagrafica, con una decurtazione del 2,5% per ciascun anno mancante rispetto ai quaranta anni di servizio.
L’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università, co-promotore dello sciopero, porta invece all’attenzione questioni legate alla presenza delle forze armate negli istituti scolastici e universitari, denunciando la presenza di militari in qualità di docenti nelle scuole e l’organizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO) con visite presso basi militari o caserme.
Sciopero generale il 28 novembre
Nel frattempo per venerdì 28 novembre è previsto uno sciopero generale proclamato da Usb.
L’Usb lamenta la pochezza degli stipendi, arrivando “a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni”.
Secondo il sindacato, “tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni”.
Usb, inoltre, ritiene che “non è accettabile che si continui ad allungare l’età pensionabile che va invece riportata a 62 anni“.
Infine, Usb ritiene che “invece di comprare e costruire nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitare”. Poi si è unita alla protesta del 28 novembre anche la Cub.




