Home Archivio storico 1998-2013 Generico Sciopero del 25: i Cobas raccolgono lo scontento dei “cgiellini”

Sciopero del 25: i Cobas raccolgono lo scontento dei “cgiellini”

CONDIVIDI

Superato lo scoglio della Commissione di Garanzia, adesso lo sciopero di un’ora nel comparto scuola proclamato da Cgil-Flc, Cisl-Scuola e Ui-Scuola passa al vaglio delle assemblee sindacali di base ed il caos esplode.
Per venerdì 25 infatti i sindacati confederali della scuola hanno confermato l’astensione di un’ora mentre per i Cobas l’astensione sarà dell’intera giornata.
E in molte scuole già si preannunciano adesioni di docenti regolarmente iscritti ai sindacati confederali che aderiranno alla protesta dei Comitati di base.
La protesta contro la decisione presa dai sindacati di revocare lo sciopero dell’intera giornata per ridurlo ad un’ora soltanto è sostenuta soprattutto dagli iscritti alla Cgil che si sentono in qualche modo “traditi”.
La protesta del 25 sarebbe stata l’occasione per esprimere compiutamente il dissenso contro il Governo (legge finanziaria considerata complessivamente in iniqua e penalizzante per la scuola) e contro il Ministro Moratti (la recentisssima circolare sul portfolio è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso).
Soprattutto nel Nord le prese di posizione non si contano ed è difficile tracciare un quadro completo della “rivolta” della base contro i vertici nazionali.
Si va dall’”appello agli iscritti di CgilScuola che non vogliono dormire un’ora di più” firmato da docenti di scuole medie e istituti superiori di Milano, fino alla mozione votata all’Istituto Tecnico “Machiavelli” di Pioltello, sempre in provincia di Milano. Anche a Modena e a Bologna la situazione è in fermento e così in altre città.
Nel capoluogo lombardo addirittura la segreteria provinciale di Cgil-Flc critica apertamente e pubblicamente la decisione dei vertici nazionali anche se non si spinge ad invitare gli iscritti a scioperare per l’intera giornata.
La situazione è talmente seria che poche ore fa il segretario nazionale di Cgil-Flc Enrico Panini ha deciso di scrivere a tutte le strutture periferiche per chiarire la questione: “Noi avremmo voluto mantenere lo sciopero di tutto il giorno – scrive in sintesi Panini – ma CislScuola e UilScuola sono stati irremovibili. Avremmo potuto chiedere l’intervento delle Confederazioni, ma questo sarebbe servito solamente a spostare il problema in altra sede”
Ma Panini è ancora più esplicito: “Un’ora è insufficiente – scrive testualmente il segretario nazionale – e non rende adeguatamente visibile il livello dello scontro. Noi abbiamo sostenuto con determinazione e forte convinzione nel confronto unitario l’esigenza che la scuola scioperasse per l’intera giornata del 25 novembre”.
Certo è che se lo sciopero dei Cobas dovesse avere successo la politica di unità sindacale, almeno nel comparto scuola, subirà un colpo pesante.