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Sciopero di un’ora per il 25 novembre: nubi in arrivo

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Sullo sciopero del 25 novembre si stanno addensando nubi dense e minacciose: la comunicazione che i sindacati confederali hanno trasmesso al Miur e al Dipartimento per la Funzione pubblica lascia piuttosto perplessi gli addetti ai lavori.
I primi dubbi nascono dalla lettura dell’oggetto stesso della nota: “Sciopero generale del 25 novembre 2005. Rettifica della nota dello scorso 10 novembre”.
La nota del 10 novembre riguardava la dichiarazione di adesione per l’intera giornata allo sciopero generale indetto dalle confederazioni, ed è curioso che ora non si faccia nessun riferimento ad altre comunicazioni; ma la spiegazione è semplice: prima del 10 novembre non c’era mai stata nessuna dichiarazione formale indirizzata all’Aran.
Si spiega così finalmente la strana vicenda della presunta proclamazione di un’ora di sciopero che era stata annunciata il 24 ottobre nel sito della Uil-Scuola ma mai ripresa né da Cgil-Flc né da Cisl-Scuola.
Il comunicato del 18 novembre d’altronde è chiaro: “Facendo riferimento alla nota del 10 novembre u.s., le Segreterie Nazionali di Flc-Cgil, CislScuola e UilScuola comunicano che l’adesione allo sciopero generale del prossimo 25 novembre del personale docente e ATA operante sia in Italia che all’Estero (comparto scuola) e dei Dirigenti Scolastici è definitivamente fissato in 1 (una) ora”.
Ma tale formulazione apre questioni non da poco: le regole sull’indizione degli scioperi prevedono che una astensione annunciata possa essere revocata ma non modificata nella sua durata oraria; inoltre la revoca deve essere legata a fatti nuovi intervenuti dopo la proclamazione e strettamente connessi con le motivazioni dello sciopero. Ora, il fatto nuovo è appunto la decisione del Governo di ratificare il contratto del comparto scuola siglato il 22 settembre, ma per quanto concerne i dirigenti scolastici non sembrano essere intervenuti elementi di novità (se si eccettua l’emanazione dell’atto di indirizzo per il secondo biennio economico).
E poi c’è il problema dei tempi, siamo a 7 giorni dallo sciopero del 25, con un week end di mezzo: le scuole non avranno assolutamente tempo di attivare la procedura prevista dalle norme (indagine preventiva fra il personale e comunicazione alle famiglie almeno 5 giorni prima).
E’ molto probabile quindi che la Commissione di Garanzia dichiari illegittimo lo sciopero di un’ora e chieda ai sindacati confederali di revocarlo definitivamente.
Ultimo particolare, di non poco conto: al momento attuale il Miur non ha ancora diramato nessun comunicato ufficiale sullo sciopero di un’ora, come invece avviene ogni volta che una organizzazione sindacale proclama l’astensione dal lavoro.
Nella giornata del 21 la situazione dovrà quindi essere chiarita, a meno di non lasciare le scuole nel caos totale.
Anche perchè a complicare la vicenda c’è il fatto che i Cobas hanno confermato l’astensione per la giornata intera; e non mancano segnali che fanno pensare che anche alcuni settori della Cgil-Flc possano seguire le indicazioni del sindacato di base.