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Sciopero, non c’è solo il ddl da fermare: la scuola ha gli stipendi fermi da sei anni!

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Non c’è solo il ddl da rivedere: lo sciopero del 5 maggio dei sindacati rappresentativi, che si aggiunge a quello del 24 aprile voluto da Anief, Unicobas e Usb, oltre che ormai all’altro “tradizionale” dei Cobas in corrispondenza delle prove Invalsi, sarà l’occasione per tornare a chiedere quel rinnovo del contratto di cui si sono perse le tracce.

”Credo che dopo sei anni di blocco dei contratti non bastino le belle parole, ma ci vogliano i fatti”, ha tenuto a precisare il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan a margine della manifestazione dei sindacati sulla scuola svolta a Roma in piazza Santi Apostoli. La leader del sindacato Confederale ha chiesto quindi al Governo di convocare le organizzazioni dei lavoratori per aprire il tavolo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Dai sindacati giungono anche richieste sulla necessità di estrapolare le assunzioni dal disegno di legge all’esame del Parlamento, realizzando con celerità un decreto legge.

 

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”Quella degli insegnanti e del personale della scuola è una protesta sacrosanta – ha detto ancora il numero uno della Cisl – questo Governo è quello che in assoluto ha fatto più decreti. E allora ne faccia uno per fare da subito le assunzioni nella scuola. Visto che tutto è passato in un disegno di legge, sarà davvero complicato fare le assunzioni entro settembre. Non si fanno le riforme con le consultazioni on line. La vera scuola è quella della Costituzione, della partecipazione e della collegialità. Tutte cose che mancano del tutto nel disegno di legge del Governo. Ecco perché chiediamo di rivederlo”. 

 

 

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