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Sciopero scuola 7 maggio, esultano i Cobas Sardegna: nell’isola ha aderito almeno il 25% dei docenti di primaria

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I dati della partecipazione allo sciopero del 7 maggio scorso da parte della scuola sarda sono a dir poco esaltanti: lo sostiene Nicola Giua, responsabile del sindacato Cobas Sardegna che fornisce i numeri della protesta.

La percentuale di adesione definitiva totale allo sciopero comunicata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – osserva Giua – è stata dello 0,64% (docenti di tutti gli ordini di scuole, educatori, Ata, e dirigenti) e sul 70,13% di Istituti che hanno inviato i dati sono stati chiusi completamente 307 plessi scolastici (1.779 con scioperanti), con 3.246 classi che non sono entrate a scuola ed altre 3.928 classi che hanno fatto un orario ridotto.

“In Sardegna – sottolinea ancora il responsabile di Cobas Sardegna – i dati di adesione allo sciopero sono eccezionali perché il 34,35% degli scioperanti del 7 maggio 2025 in tutto il territorio dello Stato italiano proviene dalle adesioni delle scuole sarde. In Sardegna la percentuale di adesione media è stata del 7,41%, con l’8,35% tra i docenti ed il 3,51% tra gli Ata”.
Va tenuto conto tuttavia che il numero dei docenti è conteggiato tra tutti gli ordini di scuola “e questo dato – aggiunge Giua – ci fa stimare che l’adesione allo sciopero delle/dei docenti delle sole scuole elementari in Sardegna, è stata sicuramente superiore al 25% e che in provincia di Cagliari possa avere superato il 30%”.
Lo sciopero era legato in particolare alla protesta contro le rilevazioni Invalsi ed è per questo che è molto probabile che proprio in questo ordine di scuola la percentuale risulti più alta.

“Ci dispiace – sottolinea il sindacato – che il dato totale comparato con lo stesso sciopero dello scorso anno sia notevolmente ridotto a riprova che negli altri territori, Sardegna esclusa, la percezione della nostra categoria della devastazione della scuola ‘non sia molto avvertita’ e la lotta e il boicottaggio delle prove Invalsi nelle scuole sia al minimo storico per la totale acquiescenza verso questa devastante pratica dei quiz”.