
Dal 22 maggio all’8 settembre 2025, il Museo del ’900 di Mestre ospita la mostra “La scuola come laboratorio. Pedagogie al femminile”, un percorso multimediale immersivo promosso da INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa in occasione del Centenario della sua fondazione.
Dopo una prima anteprima a Didacta Italia, la mostra fa tappa negli spazi di M9 Orizzonti, con un allestimento innovativo e coinvolgente che celebra il ruolo della scuola come motore di emancipazione, crescita personale e cambiamento sociale.
La scuola: oltre l’alfabetizzazione, una vera istituzione sociale
Attraverso installazioni immersive e una narrazione a forte impatto emotivo, la mostra propone una riflessione sul significato profondo dell’educazione, intesa non solo come trasmissione di conoscenze, ma come autentico “laboratorio” di vita. La scuola di massa, fin dalle sue origini, ha infatti rappresentato molto più di un semplice strumento di alfabetizzazione: è stata luogo di sperimentazione sociale, di crescita collettiva, di sviluppo delle potenzialità individuali.
Questa visione, radicata nel pensiero pedagogico attivista, vede la scuola come specchio della società contemporanea, capace di accompagnare l’evoluzione dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini. Un concetto che l’allestimento della mostra esplora attraverso documenti, testimonianze visive e ricostruzioni storiche.
Un focus sul contributo femminile alla pedagogia
Il cuore tematico della mostra è dedicato all’apporto fondamentale delle donne nel campo dell’educazione. “Pedagogie al femminile” dà visibilità a figure spesso dimenticate o sottovalutate, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della scuola italiana e della pedagogia moderna. Un contributo che lo stesso Giuseppe Lombardo Radice, fondatore di INDIRE, aveva ampiamente documentato e valorizzato.
Il racconto multimediale rende, quindi, omaggio alle protagoniste femminili che hanno profondamente segnato la storia della pedagogia italiana: dalle maestre attive nei contesti più remoti del Paese, alle pioniere dell’educazione come Giuseppina Pizzigoni, le sorelle Rosa e Carolina Agazzi, Maria Montessori, Alice Hallgarten Franchetti, Maria Maltoni, Gisella Galassi Ricci, Margherita Zoebeli e Idana Pescioli.
Un evento da non perdere
“Con questa mostra – evidenzia il presidente Indire Francesco Manfredi – celebriamo il Centenario dell’Istituto, che è il più antico istituto di ricerca del Ministero dell’Istruzione, ma anche il ruolo cruciale che la scuola ha avuto, e continua ad avere, nella crescita culturale e civile del nostro Paese. ‘La scuola come laboratorio. Pedagogie al femminile’ è un omaggio alle tante donne che spesso, lontano dai riflettori, hanno contribuito ad innovare l’educazione e a promuovere una visione inclusiva e partecipativa della conoscenza”.
“Infine – conclude Manfredi – su impulso del Ministro Valditara, abbiamo avviato un progetto concreto per promuovere la parità di genere e contrastare ogni forma di prevaricazione. La scuola deve essere un luogo di crescita, consapevolezza e rispetto: per questo coinvolgeremo il personale scolastico e gli studenti in un percorso di responsabilità e partecipazione attiva. INDIRE, oggi come ieri, si impegna a custodire questi valori e a proiettarli nel futuro, affinché la scuola rimanga un motore di cambiamento, apertura e democrazia”.
“La scuola come laboratorio. Pedagogie al femminile” non è dunque solo un’esposizione celebrativa, ma un’occasione di dialogo e riflessione per educatori, studenti, ricercatori e cittadini interessati al futuro dell’istruzione. Una tappa importante nel percorso di INDIRE, che da cento anni accompagna l’innovazione didattica nel nostro Paese.