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Scuola senza voti, al via sperimentazione. I prof promotori: “Cifra che appiattisce. Così c’è serietà, è più facile scrivere un numero”

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Ancora una sperimentazione sulla scuola senza voti. In un liceo di Pisa è stata presentata lunedì pomeriggio ai genitori l’iniziativa “Oltre il voto”, che coinvolgerà due classi prime in un percorso che prevede la sostituzione del voto numerico nelle verifiche con valutazioni scritte e dettagliate. Lo riporta La Nazione.

“Il voto numerico risucchia tutto: semplifica la valutazione, crea ansia, limita negli studenti la capacità di autogiudicarsi e li allontana dal loro percorso personale”, questo è il concetto alla base della sperimentazione. Secondo i professori promotori si tratta di “restituire centralità alla relazione educativa e alla responsabilità personale. Il voto è solo un linguaggio, non l’unico possibile. Spesso si riduce a una cifra che appiattisce tutto, trasmette un giudizio assoluto e genera ansia o peggio umiliazione, senza offrire reali indicazioni su come migliorare”.

Il nuovo approccio prevede “valutazioni articolate che accompagnano lo studente nel tempo, aiutandolo a riconoscere i propri punti di forza e le aree di miglioramento. I ragazzi saranno stimolati a riflettere su se stessi, imparando dai propri errori ad autovalutarsi con lucidità”.

Non si tratta però, sottolineano i docenti, “di una scuola ‘più facile’, ma ‘più seria’, dove la valutazione diventa un momento di partecipazione e collaborazione formativo e rigoroso, non una semplice fotografia del momento. D’altronde, è più facile scrivere un numero piuttosto che analizzare in modo dettagliato, preciso e ampio l’elaborato di uno studente”.

Le parole dei genitori

I genitori, da parte loro, si dicono incuriositi e favorevoli. Una mamma commenta: “Aiuta l’autovalutazione con criteri oggettivi, senza l’umiliazione del brutto voto. Per mio figlio è uno stimolo in più a misurarsi con se stesso”.

Un altro aggiunge: “È un metodo che favorisce la trasparenza tra scuola e famiglia e restituisce centralità al singolo percorso di crescita”. Conclude un’altra mamma: “L’età in cui si propone questo tipo di progetto rappresenta un momento cruciale di crescita, sia per lo sviluppo della didattica che per la formazione personale dello studente“.

La sperimentazione ha trovato il supporto anche del dirigente scolastico che ha sottolineato “la coerenza del progetto con la vocazione originaria del liceo, che 50 anni fa non aveva le valutazioni numeriche. Le verifiche servono per comprendere dove si è nel proprio percorso, non per assegnare un’etichetta. Dobbiamo riportare al centro l’idea di una valutazione formativa, che aiuti a capire gli errori e a crescere”.

Scuola senza voti, gli esperimenti

La scuola senza voti sta prendendo piede in Italia? Facciamo il punto. Sono diverse le scuole che hanno cominciato con l’abolizione della suddivisione in quadrimestri e pubblicando i voti solo alla fine dell’anno. Lo scorso settembre meno di 100 docenti provenienti da 30 scuole di diverse regioni, che stanno mettendo in pratica l’innovazione, che per molti è una vera e propria rivoluzione educativa.

Mentre in Italia il voto resta il principale strumento di valutazione per gli studenti, in altri Paesi si sta facendo largo la “scuola senza voti”.

In Finlandia non ci sono più né voti né bocciature: fino ai 13 anni gli studenti non hanno voti, né possono essere bocciati. Il sistema scolastico è basato sul benessere mentale e fisico degli apprendenti, esami e prove sono in secondo piano. Per chi non raggiunge le competenze richieste, sono previste forme di supporto individuale. 

In Finlandia sono obbligatorie pause di 15 minuti tra le lezioni, e gli spazi sono organizzati per indurre gli studenti a concentrarsi. I compiti vengono svolti a scuola, mentre il tempo extrascolastico è dedicato allo sport e ad altre attività ricreative.