Home Attualità Scuole aperte anche d’estate, ma non come baby sitter

Scuole aperte anche d’estate, ma non come baby sitter

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Scuole aperte anche d’estate. Lo prevede il Miur che ha lanciato il bando “Scuole al centro”. Lo scorso anno l’idea fu sperimentata solo in alcune città italiane e destinata, soprattutto, per i quartieri a rischio. In totale la scorsa estate furono presentati 140 progetti sui 270 previsti dal Miur. Ad ogni istituto 15mila euro.

 

PIANO NAZIONALE – Quest’anno si cambia: il piano diventa nazionale e sono stati stanziati 240 milioni di euro che dovrebbero consentire a circa 6 mila scuole di rimanere aperte, garantendo alle famiglie e al territorio un presidio di contrasto alla dispersione scolastica e al disagio sociale.

 

 

RESTRIZIONI – I progetti – così come segnala Il Corriere del Mezzogiorno – devono garantire almeno 60 ore extra di potenziamento delle competenze di base (tra cui la lingua italiana) e almeno 60 ore extra di sport ed educazione motoria. A queste, si aggiungeranno quattro moduli (da 30 ore ciascuno) che dovranno essere coerenti con il Piano dell’offerta formativa e potranno riguardare il rafforzamento della lingua straniera o le competenze digitali e ancora l’orientamento post-scolastico, la musica e il canto, l’arte, la scrittura creativa, il teatro, i laboratori creativi e/o artigianali per la valorizzazione delle vocazioni territoriali, l’educazione alla legalità e la cura dei beni comuni. Ogni scuola potrà ricevere 40mila euro. 

 

SCUOLA COME BABY SITTER – Attenzione, però. Questi programmi non possono essere realizzati come attività sporadiche. Bisogna, pertanto, puntare sulle competenze. A scuola per imparare, non per divertirsi. I docenti non sono baby sitter e tutto deve essere finalizzato alla formazione.

 

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