Home Sicurezza ed edilizia scolastica Scuole sicure: studenti manifestano a Rieti

Scuole sicure: studenti manifestano a Rieti

CONDIVIDI

Il prossimo martedì 11 ottobre, gli studenti dell’intera provincia di Rieti scenderemo nelle vie della città in un corteo unitario, senza divisioni politiche, con partenza alle 9 dalla stazione e arrivo previsto di fronte alla prefettura. Come fa sapere il portale d’informazione rietinvetrina.it, l’obiettivo della manifestazione è ottenere risposte concrete dalle istituzioni statali in merito all’edilizia scolastica. Infatti, nonostante tutti gli edifici scolastici abbiano ottenuto un certificato d’agibilità a testimonianza dell’assenza di danni strutturali in seguito al forte sisma del 24 agosto, è noto che la maggior parte delle sedi degli istituti sia stata costruita prima dell’entrata in vigore delle attuali norme tecniche per le costruzioni antisismiche.

 

{loadposition eb-territorio}

 

 È però evidente – scrivono gli studenti – quanto sia inopportuna e poco realistica la richiesta di ricevere strutture prefabbricate per affrontare l’emergenza delle scuole sicure: oltre ad essere necessaria una quantità di fondi troppo consistente per un investimento a breve termine, noi ragazzi vogliamo rimanere negli edifici di appartenenza. Inoltre, richiedere l’impiego di forze e denaro per l’impianto di strutture semi permanenti nella nostra provincia avrebbe come effetto quello di ritardare le operazioni dello stesso genere che stanno avendo luogo nei territori colpiti al cuore dal sisma, dove centinaia di persone vedono nei prefabbricati la speranza di non abbandonare la propria terra di appartenenza. Nella consapevolezza di non poter richiedere la costruzione di nuovi edifici che seguano la vigente normativa, noi organizzatori della manifestazione invitiamo alla massima partecipazione di studenti, docenti e genitori al fine di ottenere dal Governo i fondi necessari all’adeguamento sismico delle strutture più a rischio. 

Insomma, il desiderio è quello di avere non una “bella scuola” ma una scuola sicura, perché gli studenti possano non essere più… “sicuri di morire”.