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Se togliete l’educazione sessuale dalla scuola, dovete togliere autori come Manzoni o Ariosto

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Secondo Chiara Valerio, nota scrittrice, critica letteraria e intellettuale riconosciuta, nonché opinionista del quotidiano la Repubblica, togliendo, come sta in parte avvenendo, dalla scuola l’Educazione sessuale-affettiva, bisogna pure togliere dai programmi scolastici tanti autori importanti della letteratura italiana, come Manzoni e l’Ariosto.

E spiega, sulla sua pagina Facebook, il motivo, riferendosi, per esempio, a don Rodrigo, nei Promessi sposi di Manzoni, che fa di tutto per avere Lucia, al punto di impedirne con violenza il matrimonio e fino a farla rapire dall’Innominato e portarla quasi alla morte, col conseguente voto di castità. 

Questo è effettiva storia di violenza feroce sulla donna, insieme all’altra che riguarda la monaca di Monza, di Gertrude, costretta dal padre a farsi monaca, ma che alla fine segue il suo istinto di donna e di femmina, il suo demone sessuale, dandosi a Egidio che la insidia con lusinghe erotiche, come farebbe oggi un qualunque seduttore e donnaiolo. 

Alla stesso modo per Ariosto che inizia il suo poema, L’Orlando furioso, con “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori.. “ e continua con le vicissitudini sessuali e amorose del nostro eroe che a causa di essi perde addirittura il senno, recuperato poi  da Astolfo con l’ippogrifo.  Dunque amore come istinto irrazionale e distruttivo, violento, mentre Angelica, in somiglianza delle ragazzine del Terzo millennio, amoreggia con Medoro e insieme intagliano i loro nomi sugli alberi del bosco. 

Ma il culmine è, precisa Valerio, allorchè Ariosto scrive che gli uomini fanno di tutto per nascondere le donne, perché temono che le loro gesta possono venire oscurate dalla bellezza delle dame e le “cacciano a fondo”. 

Ma a loro, a Manzoni e Ariosto,  si potrebbero aggiungere, aggiungiamo noi, tantissimi altri autori della nostra letteratura,  mentre è meno nota tutta una schiera di scrittori che scrissero poemi interi  a “luci rossa”, come, per esempio, Machiavelli, a parte La Mandragola. 

Conclusione della Valerio: se togliete l’educazione sessuo-affettiva, dovete togliere pure dai programmi di Italiano autori come Manzoni o Ariosto. Cosa che non si può fare, come non si può fare, ma purtroppo si fa, togliere l’educazione affettiva dal curricolo scolastico.