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Sicurezza a scuola, in arrivo 4 miliardi

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È l’edilizia, come preannunciato dal premier Renzi, il primo tassello del puzzle che il Governo intende andare a costruire per rilanciare la scuola italiana. La conferma è arrivata il 28 febbraio dai microfoni di Radio Uno, durante la trasmissione Baobab, attraverso le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “la scuola – ha affermato la titolare del dicastero di viale Trastevere – é, senza retorica, il futuro del Paese. E poiché a oggi questo Paese ha speso 270 mld in fondi per pensioni e 55 mld per tutto il comparto istruzione è evidente – ha aggiunto – che c’e da riprogettare il rapporto. L’ edilizia è una componente fondamentale e un Paese avanzato non può permettersi di avere bimbi che vivono e studiano in condizioni di insicurezza”.

Il ministro ha quindi ribadito che l’edilizia scolastica “da emergenza diventa il cuore dell’agenda politica di questo Governo”. E che quindi, “nel grande piano dell’edilizia, che sarà concordato con le amministrazioni locali si stanzieranno non meno di 4 miliardi, e anche più di questi, come risultato dello sblocco del patto di stabilità interna”.

Già in tarda mattinata, a Palazzo Chigi, al termine del consiglio dei ministri, aveva già dato una buona notizia sullo stesso fronte: una proroga fino al 30 aprile per i bandi di gara riguardanti la manutenzione straordinaria e ordinaria degli edifici scolastici. Nel cosiddetto Decreto del Fare è stata, infatti, stanziata una somma a questo scopo – 150 milioni – ma finora (e il termine di scadenza per l’utilizzo scadeva oggi con il rischio di una restituzione) è stata solo parzialmente aggiudicata a livello regionale: poco più di 35 milioni (il 23,8) per 207 interventi rispetto ai 692 ammessi al finanziamento (circa il 30%). La maglia nera va a Sardegna (1 intervento aggiudicato su 24 ammessi) e Campania (4 milioni aggiudicati sui 16 assegnati). Le regioni virtuose sono Friuli ed Emilia, che sono riuscite a spendere e a realizzare la metà di quanto era nella loro competenza.

Dal consiglio dei ministri è arrivata anche una boccata d’ossigeno per i circa 24.000 lavoratori che si occupano delle pulizie nelle scuole e che hanno temuto di trovarsi, da domani, in mezzo a una strada. E’ stata, infatti approvata una norma che concede la proroga per un mese, fino al 31 marzo, della corresponsione degli “emolumenti” al personale delle organizzazioni che gestiscono contratti di servizi di pulizia e altri servizi ausiliari stipulati dalle scuole per sopperire alla mancanza di personale. Una misura-tampone – per la quale il Miur ha fornito una copertura finanziaria di circa 20 milioni – che è solo il primo passo. Martedì prossimo il ministro Giannini assieme al suo collega del Lavoro, Giuliano Poletti, avvierà un tavolo interministeriale per la “progettazione rapidissima” di un piano biennale di riqualificazione e ricollocazione del personale addetto alle pulizie. “Ecco – ha continuato – il nostro obiettivo è quello di cambiare passo, cominciando a trasformare le emergenze in Policy”.

Si apre, intanto, uno spiraglio per questi lavoratori. Che potrebbero essere adibiti, ad esempio – é uno degli orientamenti – a lavori di manutenzione ordinaria. “Sia chiaro – ha tenuto a precisare Stefania Giannini – che la situazione di questi lavoratori non è responsabilità del ministro che mi ha preceduto. E’ una questione antica che si è trascinata negli anni, esito di una politica che molto, troppo spesso, è andata avanti a colpi di emergenze.