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Sindaci in prima linea: chi protesta coi genitori e chi fa il baby sitter

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A Sassello, un piccolo comune nel savonese, i genitori degli alunni della scuola media e di alcune sezioni delle elementari hanno tenuto a casa i figli, per protestare contro l’accorpamento delle classi voluta dall’ufficio scolastico regionale, nonostante lo stesso numero di alunni rispetto all’anno scorso.

Inoltre, fino al tre ottobre è previsto un orario ridotto fino alle 10.50.

E il sindaco si è unito ai genitori: “Questo evidenzia la disorganizzazione più totale messa in campo dalla direzione scolastica. Se si volesse pensar male (e non è questo il caso), sembrerebbe che ci sia un disegno per creare più disagi possibili sul plesso di Sassello. Sta di fatto che per due settimane si verrà a creare un disagio alle famiglie, dopo il grave danno di aver loro tolto una classe alle medie.

Fa specie – conclude il primo cittadino – che nonostante un piccolo Comune tenga a bilancio circa 180 mila euro per le scuole e 52 mila euro per l’asilo nido, venga penalizzato in questo modo. Questa vicenda evidenzia quanto la scuola sia lontana dal territorio. Viene il dubbio che le scelte all’interno della scuola siano prese non tanto nell’interesse dei ragazzi, ma secondo calcoli e disegni che non considerano affatto i loro utenti finali”.

 

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A Savignone invece il sindaco si è improvvisato baby sitter proprio il primo giorno di non-scuola nel comune che amministra.

Il primo cittadino ha tenuto alcuni bambini, insieme alle animatrici da lui pagate, dopo la decisione di non aprire le scuole insicure perché non adeguate alle norme antisismiche per mancanza di fondi.

“E’ una lotta per tutti i comuni d’Italia. Faccio il sindaco per passione, non per fare carriera, e vorrei che il nostro Paese crescesse in modo sensato”. Al suono della campanella, poco prima delle otto, il sindaco  ha incontrato i genitori degli alunni al parco comunale e ha spiegato la protesta. “Mi hanno sostenuto. E li ho rassicurati: ho fatto verifiche con i tecnici, le zone a rischio sono state chiuse e le aule spostate in altre zone per garantire le lezioni”. Dopo l’incontro, alcuni genitori hanno lasciato i bambini al primo cittadino e sono andati a lavorare, mentre riprenderanno lezioni regolari con aule spostate in aree sicure.